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A quattro giorni dalle elezioni di sabato scorso, la commissione elettorale delle Zimbabwe non ha ancora pubblicato nessun risultato sullo scrutinio presidenziale. Rispetto alla camera dei deputati, i due principali partiti – la Zanu-Pf di Robert Mugabe e il Movement for democratic change (Mdc) di Morgan Tsvangirai – sono testa a testa: hanno 85 seggi ciascuno, con 5 altri seggi assegnati a una fazione dissidente del Mdc e 35 ancora da assegnare.
Sono diverse le condizioni che influiscono su questo voto. Prima di tutto la presenza ingombrante di Robert Mugabe, ottantaseienne leader che guida ininterrottamente il paese da 28 anni. Ma anche gravi condizioni economiche in cui versa il paese con un inflazione del 100 mila per cento, un tasso di disoccupazione tra i più alti al mondo, 80 per cento e un aspettativa di vita media di 37 anni.
Lo Zimbawe ora si trova di fronte a quello che potrebbe essere uno storico cambiamento, oppure potrebbe sprofondare in una crisi tra Mugabe e l’opposizione, in una situazione che purtroppo fa pensare a quanto successo negli ultimi mesi in Kenya.
Ascolta il serivizio a cura di Davide Costantino di Tasso Barbasso Informa di Radio Kairos
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