Giuliana Sgrena presenta “Dio odia le donne”

Affollata la serata con Giuliana Sgrena presso la Libreria delle donne Lìbrati per la presentazione del suo ultimo libro “Dio odia le donne” .

Proprio oggi che l’attenzione si concentra sulla devastante azione degli integralisti islamici, il testo ci porta a riflettere sul ruolo fondante delle religioni nel sostenere e mantenere il patriarcato.

Un uso dei testi sacri, sempre aggiornato alle necessità del momento, riattualizza costantemente i fondamentali: mantenere un controllo sulle donne e i loro corpi come parte essenziale del controllo sociale. I parallelismi che emergono dal lavoro, diviso ad argomenti nei vari capitoli del libro di Giuliana ne sono un chiaro esempio.

La chiacchierata con l’autrice ha spaziato dalle motivazioni del lavoro alle molte piste d’indagine che man mano si aprivano nel trattare i vari argomenti.
Il richiamo alle esperienze personali porta la riflessione sulla religione cattolica. In un momento in cui in molti sembrano “innamorati” di Papa Francesco per i suoi discorsi a sfondo sociale, l’essenza della Chiesa torna con tutta la sua chiarezza quando dalla Georgia lo stesso Francesco tuona contro “la guerra che in tutto il modo si sta facendo al matrimonio”. Viene così riconfermato che i fondamentali non si possono realmente mettere in discusione, nonostante il maquillage attuato dal Papa impegnato nel adeguare al presente l’immagine dell’istituzione cattolica per non calare di consenso ed adesioni rispetto ad altre fedi.

La parte conclusiva dell’incontro è stata dedicata ad una questione di scottante attualità, molte volte sottovalutata, il tema delle mutilazioni sessuali. Una vera e propria tortura che non si può accettare meno che mai in nome delle differenze culturali. Anche in Italia i dati parlano di migliaia di ragazzine infibulate. Su questo c’ènecessità di un impegno fortee comune.

A volte sembra per certi versi di ritornare al passato, a cose che le lotte delle donne hanno combattuto ovunque, ma siccome la storia non si ripete mai uguale, c’è una profonda modernità nelle contemporanee forme dei tentativi di controllare corpi e menti delle donne. Una sfida nuova, continua che va affrontata qui dove viviamo e sostenendo con forza tutte quelle donne e uomini che in condizioni durissime combattono per affermare la separazione tra stato e religione, la libertà da integralismi ed autoritarismi.


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