Prequel – Prima

Se vogliamo dare una data formale alla nostra nascita è la fine del 1996 quando viene fondata a Milano con atto legale l’Associazione Ya Basta per la dignità dei popoli contro il neoliberismo. Tra i fondatori i rappresentanti del Centro Sociale Leoncavallo e del Centro sociale Corto Circuito di Roma che fin dal 1994 erano stati tra i primi a recarsi in Chiapas per incontrare e raccontare la rivolta zapatista. Con loro anche i Centri sociali del nord est ovvero Veneto e del Friuli.

Cosa spinge questi Centri sociali a creare insieme una associazione al ritorno dall’Incontro Intercontinentale per l’Umanità e contro il Neoliberismo dell’estate 1996, convocato dall’EZLN in Chiapas a cui partecipano migliaia di persone da tutto il mondo?

In poche parole potremmo dire l’idea, sull’onda degli stimoli arrivati dagli zapatisti, che fosse possibile dar vita da una associazione innovativa, in grado di superare le vecchie forme dell’internazionalismo proletario ed al tempo stesso di attraversare in maniera radicalmente diversa la pratica della solidarietà e della cooperazione. Una associazione che oltre a rafforzare il rapporto politico con l’esperienza autonoma degli zapatisti riuscisse a produrre iniziative di mobilitazione in Italia ed Europa.

COSA ERA SUCCESSO NELLE MONTAGNE DEL SUD EST MESSICANO?

Formalmente, l’EZLN nasce il 17 novembre 1983 nella Selva Lacandona, una zona a sud del Chiapas in Messico. I fondatori sono indigeni e non. L’organizzazione da allora lavora per 10 anni in clandestinità fino a quando dopo una consultazione tra tutti gli aderenti, si decide di dichiarare guerra. Già dal 1993 era stata adottata nell’organizzazione la Legge Rivoluzionaria delle donne.

Il Primo gennaio 1994 all’entrata  in vigore del Nafta (Accordo di Libero Commercio tra Usa Canada e Messico) l’EZLN si solleva in armi ed occupa militarmente 7 municipi tra cui San Cristobal de Las Casas, dove rende pubblica la Prima Dichiarazione della Selva Lacandona  in cui dichiara guerra al Governo messicano.

I combattimenti tra EZLN e Esercito Messicano sono molto duri, durano per giorni. Il 12 gennaio nella capitale, a Città del Messico, migliaia di persone manifestano per esigere una soluzione politica del conflitto. Il presidente Salinas a quel punto ordina il cessate il fuoco.

… E DA NOI IN ITALIA COSA STAVA SUCCEDENDO?  

Quello che succede in Messico è irrompe nel sistema comunicativo del mondo intero. Un esercito di indigeni armati di fucile e passamontagna che sfidano il presente del pensiero unico e parlano a nome dell’Umanità. Anche in Italia la cosa non passa inosservata soprattutto nel mondo dei Centri Sociali.

Dopo le lotte antimilitariste e antinucleari degli anni ottanta, la mobilitazione contro la repressione, la legislazione e i carceri speciali, verso la fine degli anni ottanta in tutte le città italiane vengono occupati spazi vuoti: nascono i Centri Sociali Occupati. L’autonomia come pratica politica, la creazione di comunità autodeterminate, la costruzione di un circuito di produzione culturale indipendente sono le basi su cui vecchi capannoni in disuso vengono occupati e diventano Centri Sociali, rompendo la cappa della repressione seguita al ciclo di lotte degli anni settanta.

La pratica dell’occupazione riverbera e si riproduce nel 1990 nel movimento studentesco della Pantera, quando per diversi mesi le facoltà universitarie italiane vengono occupate e diventano laboratori politici, creativi di una nuova soggettività.

L’intreccio tra i centri sociali e la Pantera, le prime mobilitazioni a fianco dei cittadini migranti sono il background della nostra storia.

Già alcune campagne su temi internazionali, come il sostegno alla prima Intifada palestinese attraverso il boicottaggio dei prodotti israeliani o l’appoggio alla lotta in Salvador o contro l’apartheid in Sudafrica, avevano fatto intravvedere la necessità di superare sia la classica concezione della politica “dell’internazionalismo” sia la scontata formula della “solidarietà”.

Le rivolte nelle città americane, i movimenti studenteschi francesi nello scenario del post caduta del muro di Berlino, ci parlavano di nuovi conflitti con cui entrare in connessione.

L’inizio dell’utilizzo delle nuove tecnologie per allargare la comunicazione alternativa, la sperimentazione di un agire comune in rete, la produzione culturale indipendente, la ricerca di relazioni con altre realtà europee fanno dei Centri sociali degli spazi del rifiuto del “pensiero unico”.

Da queste storie nasce l’Associazione Ya Basta, dalla voglia di inventare nuove forme del far politica perchè “senza rabbia non si può essere felici. Nessuna giustizia nessuna pace”.

In Messico si susseguono le iniziative dell’EZLN che nell’agosto del 1994 convoca la Convenzione Nazionale Democratica che si svolge nella prima Aguascaliente all’interno della Selva Lacandona a Guadalupe Tepeyac, con la partecipazione di migliaia di messicani. A fine anno il 1 dicembre Ernesto Zedillo diventa presidente del Messico e il 19 dicembre l’EZLN rompe l’accerchiamento militare e proclama i primi 19 Municipi Autonomi.

L’anno successivo a febbraio 1995 il governo inizia un’offensiva militare durante la quale viene distrutta l’Aguascaliente di Guadalupe Tepeyac ma gli zapatisti non arretrano. Ad aprile 1995 iniziano i dialoghi di San Andres Larraizar, nella zona Los Altos. Gli zapatisti, accompagnati da “assessori” della società civile ed indigeni, propongono che si riconosca l’autonomia indigena nella Costituzione messicana. Dopo lo svolgimento in agosto della Consulta Nazionale per la pace e la democrazia voluta dall’EZLN in autunno e inverno continuano gli incontri per il Dialogo ma contemporaneamente permane il dispiegamento militare dell’esercito in Chiapas.

In questi due anni diversi gruppi dei Centri Sociali vanno in Chiapas per capirne di più di questa guerriglia, così diversa da quelle classiche dell’America Latina.  Una esperienza che non aspira a prendere il potere e attaccare il «palazzo d’inverno», non costruisce zone liberate ma Municipi Autonomi, non parla di separazione o di secessione dallo Stato nazionale, usa come parola chiave  autonomia: autogoverno, centralità dei territori, ruolo dei municipi autonomi, scuola autonoma, saperi autonomi, sanità autonoma.

Tutto questo fa crescere l’attenzione verso quello che sta succedendo nelle montagne del sud est messicano. Il Centro Sociale Leoncavallo di Milano pubblica “El sup. Racconti per una notte di asfissia”

Compagne e compagni di Roma del centro sociale Corto Circuito si recano nei territori zapatisti, realizzano interviste e partecipano attivamente ai primi accampamenti degli internazionali nella comunità de La Realidad per rafforzare il legame con gli zapatisti e contrastare la presenza dell’esercito messicano, che provocatoriamente pattuglia la zona.

E’ nel 1996 che si va in massa in Chiapas perché l’EZLN ha convocato il Primo Incontro Intercontinentale per l’umanità e contro il neoliberismo.

Non si può resistere all’invito. Sentiamo che nell’invito dell’EZLN si può leggere qualcosa in più di un appello perchè da tutto il mondo si rompa l’accerchiamento militare intorno alle comunità zapatiste.

L’incontro si svolgerà dal 27 luglio al 3 agosto, nelle Aguascalientes di Oventic, Morelia, La Realidad, Roberto Barrio e La Garrucha con la partecipazione di 5000 persone di 42 continenti.

Comunicati del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comandancia Generale del EZLN

Apertura Incontro

Conclusione Incontro

DI RITORNO DAL CHIAPAS

Dopo l’Incontro si torna a casa ma lo spazio politico aperto darà i suoi frutti nel futuro.

Non si è voluto arrivare né a sintesi organizzative né a nuove modellistiche. Si è scelto di basare la forza dell’Incontro nello sviluppo dell’intreccio reale dei conflitti, delle realtà in resistenza, delle utopie. Chi si aspettava una nuova Internazionale torna a casa deluso, chi riesce a cogliere la sfida lanciata torna a casa con lo zaino più pesante. 

Intorno al percorso zapatista si scrive, si discute ma soprattutto si cerca di andare in profondità per capire quali stimoli giungono da questa esperienza concreta, che nel prodursi avanza generando nuove domande.

Nel novembre 1996 da parte di diversi centri sociali italiani come il Leoncavallo di Milano, il Corto Circuito di Roma e i Centri sociali del nord- est viene fondata la prima Associazione Ya Basta. 

Un’associazione costituita per sperimentare, innovandole, le pratiche della cooperazione internazionale in collegamento con le realtà amministrative locali italiane che fossero disposte a riconoscere i Municipi Autonomi dell’altro lato dell’oceano. Al tempo stesso un’associazione, soggetto di lotte nel nostro continente, nella nostra Selva,la metropoli.

Gli zapatisti dicevano che erano un esercito nato per sciogliersi, noi che eravamo un’associazione nata per sovvertire la normale prassi concertativa del mondo associativo.

Materiali originali disponibili presso:

Caminantes – Centro Studi e Documentazione sul Messico e l’America Latina

Napoli – Largo Banchi Nuovi NAPOLI Mail: csdm-caminantes@yabasta.it


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