Dalla Repubblica Democratica del Congo a Padova e Rubano

Arsène Lumpali, Difensore dei Diritti Umani dalla Repubblica Democratica del Congo, è stato ospite a Rubano e Padova lo scorso novembre.

Il Difensore si trova momentaneamente all’Aia, presso l’Associazione olandese Justice and Peace, nel quadro dell’iniziativa Città rifugio lanciata dai Paesi Bassi nel 2012. L’iniziativa permette ai Difensori dei Diritti Umani, sotto continua minaccia a causa del loro operato da attivista, di richiedere alloggio temporaneo in una delle città aderenti al progetto. In queste città, per un periodo che va dai tre ai sei mesi, i Difensori fanno parte di un piano di rest and respite (riposo e tregua) necessario prima di poter affrontare nuovamente la lotta non violenta per i diritti umani nel loro paese quando le minacce saranno cessate.

L’iniziativa Città Rifugio è una ricarica di carburante sulla lunga e difficile strada della difesa dei diritti umani.

Dal 2016 il tema dei Difensori e delle Difensore dei Diritti Umani viene sensibilizzato e promosso in Italia dalla Rete In Difesa Di, per i diritti umani e chi li difende alla quale hanno aderito oltre 30 organizzazioni, associazioni e reti che lavorano su diritti umani, ambiente, cooperazione e solidarietà internazionale, libertà di stampa e stato di diritto.
Sotto l’impulso della Rete anche alcuni Enti locali italiani stanno lavorando alla creazione di programmi di accoglienza temporanea e rifugio per i Difensori a rischio, tra cui la Provincia Autonoma di Trento ed il Comune di Trento, che hanno già approvato risoluzioni in tal senso. I Comuni di Padova e Rubano, in collaborazione con il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”, Un Ponte Per, Giuristi Democratici e l’ Ordine degli Avvocati di Padova, hanno pubblicamente annunciato l’impegno ad unirsi all’iniziativa Città Rifugio.

La presenza di Arsène nelle realtà padovane della Rete in Difesa Di si è articolata in due incontri: il 26 novembre al Comune di Rubano con la coordinazione dell’Assessora Francesca Dall’Aglio e la partecipazione di Aurora D’Agostino di Giuristi Democratici e Marco Mascia, Direttore del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e il 27 novembre presso il Palazzo di Giustizia di Padova con Giuristi Democratici, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Padova e l’Avvocato Desmond Kipenge.

Durante gli incontri, Arsène ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Difensori dei Diritti Umani nella Repubblica Democratica del Congo per promuovere un processo di pace di fronte alle ingiustizie e discriminazioni che tormentano il paese sconvolto da numerose guerre e migliorare le condizioni di vita dei suoi abitanti.

I diversi lavori di Arsène sono tutti relazionati fra loro. Lui è direttore e cofondatore dell’ONG Synergie d’initiative pour les Grands Lacs, fondata nel 2010 al fine di lottare contro la marginalizzazione e garantire a tutti accesso ai servizi sociali di base. Inoltre, collabora con la Commissione Diocesana Giustizia e Pace su temi quali la governance e la partecipazione pubblica. Insieme cercano di costruire la pace mediante i canali di commercio transfrontaliero con il Ruanda e il Burundi. Giovani e donne diventano artigiani della pace– come li definisce il Difensore. Il commercio transfrontaliero è particolarmente importante per la pace e la stabilità in paesi interessati dai conflitti, in quanto permette alle fasce più vulnerabili della popolazione di reinserirsi a livello socio-economico ed incoraggia la solidarietà fra le comunità.

Arsène è anche avvocato per le vittime di violenze sessuali, domestiche e di genere con Réseau de Femmes pour la Défense des Droit et de la Paix. Nel suo lavoro mira a garantire accesso alla giustizia alle vittime di violenza, fornendo in contemporanea servizi di detraumatizzazione, accesso ai servizi medici e integrazione socio-economica. E ancora, viene evidenziata la necessità di lavorare non solo con le vittime, ma con le comunità con le quali loro stesse vivono. Educare le comunità alla solidarietà e l’accoglienza è un passo cruciale per la reintegrazione delle vittime e dei loro figli, che spesso sono il frutto delle stesse violenze.

Gli incontri di Rubano e Padova hanno sollevato domande su cosa giustifichi l’impegno e la costanza della lotta di difensori dei diritti umani, visti i rischi e le minacce a cui sono sottoposti. Secondo Arsène la ragione è da ricercare nella natura stessa dell’uomo, che è mossa dalla solidarietà. Se infatti l’essere umano si realizza solo mediante gli altri esseri umani, come è possibile ignorare la propria natura ed essere indifferenti nei confronti degli altri?

Il mondo è un giardino e noi ne siamo i fiori. Quando li guardate nella loro diversità è molto bello. E ogni fiore merita di essere annaffiato.

Il soggiorno di Arsène all’Aia fino a dicembre prevede “riposo”, lavoro e formazione sulla sicurezza per i difensori dei diritti umani, oltre che la possibilità di creare una rete di contatto con altri difensori e ONG da tutto il mondo. Alla fine di questo periodo, tornerà nella Repubblica Democratica del Congo, dove il 23 dicembre si terranno le elezioni presidenziali, più volte rimandate, in un clima di forte instabilità politica e sociale. Infatti, le elezioni si sarebbero dovute tenere entro il dicembre 2016 alla fine del secondo e ultimo mandato del presidente Joseph Kabila, secondo la Costituzione del 2016. Invece, come fa notare Hans Hoebeke dell’International Crisis Group:

Il regime non è riuscito né a emendare la costituzione, né a stabilire un sistema affidabile di successione interna.

Solo in seguito alle forti pressioni internazionali e alle numerose proteste che hanno visto protagonista la società civile, si è giunti agli Accordi di San Silvestro del 31 dicembre 2016, che hanno fissato le elezioni per il termine del 2017. Tuttavia, l’implementazione degli accordi, che prevedeva anche la liberalizzazione della vita politica del paese, non è andata a buon fine. Solo ulteriori pressioni internazionali, l’isolamento del presidente in carica e le proteste che sono state violentemente represse, il processo elettorale è stato fissato per il prossimo 23 dicembre.

Intanto nella Repubblica Democratica del Congo le violenza e l’instabilità politica permangono. I dati forniti dall’Alto Commissario ONU per i rifugiati sono allarmanti:

4.5 milioni di sfollati interni, soprattutto dalle regioni dei Kasai, Tanganyika, Ituri e Kivu, oltre 800.000 rifugiati dalla RDC si trovano in paesi confinanti e oltre 500.000 rifugiati continuano ad arrivare nel paese da Burundi, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan.

Sul fronte umanitario la situazione è velocemente aggravata dal virus ebola. E ancora, i violenti attacchi di gruppi armati sui civili sono diventati una drammatica quotidianità, soprattutto nel Nord Kivu.

Le violazioni di diritti umani sono in crescita afferma Alto Commissario ONU per i rifugiati. Uccisioni, mutilazioni, violenze sessuali, arresti arbitrari e detenzione in condizioni disumane rendono il paese uno dei casi umanitari più complessi al mondo, dove l’aria elettorale si fa ancora più tesa.

Arsène, così come tutti gli altri difensori dei diritti umani che agiscono pacificamente e in modo nonviolento per la promozione e la protezione di questi diritti, porta una ventata di speranza in un contesto così complesso. Dunque, il ruolo dell’iniziativa Città Rifugio e di tutti gli enti che vi prendono parte è cruciale per fornire a questi uomini e donne in tutto il mondo il supporto necessario a continuare il loro prezioso lavoro.


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