Cina lancia Sky River: il più grande progetto di modificazione del clima

Nell’Altopiano tibetano si sta pianificando la messa in opera della più grande rete di modificazione del clima.
Il piano, secondo recenti studi, intende coprire un’area grande quanto la Spagna con centinaia di camere di combustione (simili a razzi capovolti) che libereranno particelle di ioduro d’argento nell’atmosfera per stimolare la creazione di nuvole e quindi di piogge.

Lo scopo immediato del progetto, come proposto dall’Aerospace Science and Technology Corporation (uno dei principali contractor militari), sarebbe quello di incrementare le piogge di 5-10 miliardi di metri cubi all’anno nelle regioni del Nord della Cina.

Questo potrebbe avere effetti devastati sulle condizioni di vita dei pastori e degli agricoltori che vivono sull’Altopiano tibetano.
Ma le ricadute potrebbero essere ancora più gravi.

Il progetto avrà effetti sconosciuti sul clima globale e potrebbe potenzialmente creare de facto una infrastruttura per la geoingegneria.

Questo potrebbe avere effetti devastati sulle condizioni di vita dei pastori e degli agricoltori che vivono sull’Altopiano tibetano.
Ma le ricadute potrebbero essere ancora più gravi.

Il progetto avrà effetti sconosciuti sul clima globale e potrebbe potenzialmente creare de facto una infrastruttura per la geoingegneria.

Nonostante sia ampiamente utilizzato per l’inseminazione artificiale delle nuvole, lo ioduro d’argento è considerato tossico per gli organismi acquatici. Gli effetti ecologici che potrebbero derivare dal suo uso in larga scala sono ancora poco chiari. L’intervista di un ingegnere chimico alla rivista Asia Times svela che “lo ioduro d’argento, una volta entrato in contatto con le falde acquifere sotto forma di pioggia, anche se non si ritiene abbia una natura tossica, può interferire con l’ecosistema idrico”.
Una ricerca scientifica del 1970 suggerisce inoltre che lo ioduro d’argento può avere effetti negativi sui cicli vitali dei microrganismi acquatici, colpendo quindi i cicli nutritivi.

Gli effetti collaterali e le conseguenze della modificazione del clima su scala continentale sono poco chiari.

La deviazione dei fiumi e la vasta rete di oltre 22.000 dighe in Cina, hanno avuto effetti devastanti sui fiumi, che in casi estremi hanno completamente smesso di scorrere.
Contrariamente a queste incognite, l’incremento di manipolazioni climatiche proposto dalla China Aerospace Science and Technology Corporation è al centro di un discorso ottimistico. Secondo l’amministratore delegato della compagnia “Sky River segnerà un contributo importante non solo per lo sviluppo della Cina e per la prosperità globale, ma anche per il benessere dell’umanità”.

Un Tibet senza Tibetani?

La Cina ha intrapreso un processo di spopolamento delle aree desertiche secondo un programma di “protezione ambientale” e la creazione di una serie di riserve naturali.
Il governo ha presentato il ricollocamento di villaggi come parte di un programma volto a risolvere il bracconaggio e gli incendi della foresta. Tuttavia, queste politiche sono state contestate da molti tibetani che vivono in queste terre. Un report della Campagna Internazionale per il Tibet suggerisce che le scelte del governo cinese non prendono in considerazione né i bisogni e il benessere delle popolazioni indigene né il loro significativo ruolo di salvaguardia della terra e della biodiversità. Il tutto ha sollevato preoccupazioni relative alla violazione del diritto internazionale, a risarcimenti inadeguati e alla mancanza del consenso libero, previo e informato.
Ulteriori report sollevano dubbi sulle scelte del governo, suggerendo che le aree “ecologicamente protette” sono attualmente soggette ad un estrattivismo crescente, come dimostrano l’aumento nella produzione di acqua imbottigliata e la costruzione di nuove dighe.

Le informazioni sulla collocazione delle camere da combustione sono pochissime. Questo anche perché l’accesso all’altopiano tipetano è sempre più limitato.
Gli effetti dell’aumento di precipitazioni nella zona sollevano ulteriori preoccupazioni. I contadini tibetani affrontano già con difficoltà grandine e tormente, quindi intensificare le nubi e la frequenza delle precipitazioni potrebbe avere conseguenze negative sui raccolti.
“Aumentare le piogge potrebbe anche velocizzare lo scioglimento del permafrost, rilasciando alti tassi di gas a effetto serra, come il metano, nell’atmosfera.”
Un articolo sul Bulletin of the Chinese Academy of Sciences descrive l’altopiano come “un rifugio importante per salvaguardare l’ambiente e il sistema ecologico della Cina”.
L’altopiano ha una forte influenza sulla circolazione e sul sistema atmosferico dei pendii e delle regioni circostanti e anche sulla distribuzione e sulla conservazione delle risorse idriche.

Il potenziale per la geoingeneria globale

Uno degli aspetti del progetto Sky River, che non è ancora stato menzionato, è la possibilità che – intenzionalmente o no – potrebbe creare un’infrastruttura per la geoingegneria globale.
Il giornale Scientific American ha documentato uno “strano effetto di pompaggio” in base al quale i venti monsonici spingono l’inquinamento dall’India e dalla Cina ad altissime altitudini fino a 18 chilometri dopodiché le sostanze inquinanti vengono globalmente diffuse nella stratosfera da forti venti orizzontali.
Una rete di camere di combustione coordinate da satelliti potrebbe, teoricamente, essere adoperata per spingere altre particelle nella stratosfera, diffondendole dunque a livello globale.
Un potenziale uso di questa rete sarebbe quello di aggiungere sostanze alla stratosfera capaci di aumentare la quantità di luce solare riflessa nello spazio, creando quindi una possibile base per esperimenti sulla Gestione delle Radiazioni Solari.
Mentre la geoingegneria non è parte degli obiettivi principali del progetto, lo Sky River come proposto avrebbe effetti transfrontalieri rilevanti sulle condizioni climatiche con effetti su larga scala che non hanno precedenti.

La modificazione climatica non era mai stata condotta su scala globale prima e ciò genera grande incertezza sui suoi possibili effetti, sia su scala regionale che mondiale.

Se il governo cinese deciderà di condurre esperimenti diretti di forme globali di geoingegneria in futuro, è possibile che gran parte del lavoro sia già stato fatto.

Le preoccupazioni geopolitiche

Il progetto cinese Sky River potrebbe determinare il controllo del paese su un importante approvvigionamento idrico da cui dipende circa la metà della popolazione mondiale.
L’altopiano tibetano alimenta non solo i fiumi Giallo e Yangtze che attraversano la Cina, ma anche i fiumi Mekong, Salween e Brahmaputra, importanti per Myanmar, Tailandia, Laos, Cambogia, Vietnam e India.
Nonostante non sia chiaro come il progetto possa influenzare questi fiumi, risulta difficile non percepire questo potenziale controllo come una minaccia geopolitica. Il fiume Brahmaputra, come notato da un ricercatore indiano sulla rivista Asian Times, è regolarmente soggetto ad inondazioni, che causano enormi danni e vittime.

La Cina potrebbe modificare il clima per mitigare le inondazioni… o per intensificarle?

Il potenziale geopolitico di ampie reti come il progetto Sky River è poco menzionato, tuttavia è reale.

Le preoccupazioni geopolitiche aumentano anche con la possibilità che lo Sky River possa in futuro essere adottato per modificare le temperature globali.
Una rete sofisticata come quella dello Sky River solleva la possibilità – lontana dalla certezza – di modificare il clima in diverse parti del mondo, all’insaputa di coloro che sono interessati.

La Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente

Diversi osservatori – incluso l’autore del sopracitato articolo della rivista Asia Times – hanno documentato l’uso di tecnologie di manipolazione climatica da parte degli Stati Uniti, in particolare nel quadro dell’Operazione Popeye, con il tentativo di creare condizioni climatiche sfavorevoli per i Vietnamiti del Nord durante la guerra in Vietnam.
Ciò che viene sempre meno menzionato è il trattato internazionale che ne è conseguito: la Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente, entrata in vigore nel 1978. Questa è stata ratificata da Cina, Stati Uniti, Russia, Brasile, UK e altri 73 paesi ed è conosciuta con l’acronimo ENMOD. La Convenzione vieta l’uso di tutte le tecniche di modifica dell’ambiente a scopo militare o ad ogni altro scopo ostile.
Nonostante la Convenzione sembri dormiente, essa rappresenta un quadro definito per affrontare le preoccupazioni relative alle enormi modifiche climatiche come il progetto Sky River.
Per lo meno la convenzione potrebbe essere usata per esigere maggiore trasparenza da parte della Cina sull’utilizzo di tecnologie di modificazione climatica e porre specifici limiti sulle applicazioni di geoingegneria.
La Cina è anche firmataria della Convezione sulla diversità biologica (CBD) dove nel 2010 è stata stabilita una moratoria sulla geoingegneria.
Le intenzioni iniziali del progetto Sky River non includevano la geoingegneria come definita nella moratoria, la portata e il potenziale di questo progetto in termini di geoingegneria dovrebbero essere rivisti dalla CBD come una potenziale violazione della moratoria.

L’organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ha espresso preoccupazioni sia sulla geoingegneria sia sulla modificazione climatica, affermando che è difficile contenere questi cambiamenti in un’area limitata. “L’atmosfera non ha muri”, ha affermato un membro della WMO

“Quello che tu aggiungi può non avere gli effetti desiderati nelle tue vicinanze, ma trasportato altrove può danneggiare altre parti del pianeta”.

Tratto da ETC GROUP


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