JASMIN – Laboratori di fumetti. Camminando nelle strade laterali

Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri.
Pitagora

Per capire un paese, un posto, una città, una società bisogna scegliere di allontanarsi dalle strade principali e guardare nelle laterali, nei posti considerati secondari.
Se si guarda al dibattito politico ufficiale, quello della strada principale, in queste settimane in Tunisia si vede un paese alle prese con un classico nelle moderne democrazie. Elezioni in cui nessun partito ha preso una maggioranza sufficiente a governare e dove, come in molti altri luoghi, si sta cercando di costituire una sorte di “grande coalizione”. L’ennesima del paese.
Il neo-Presidente Kais Saied, che ha vinto le elezioni sull’onda della speranza di molti in un reale cambiamento, ha incaricato Elyes Fakhfakh di formare un nuovo governo, dopo che il primo incaricato Habib Jemli scelto dal partito islamista Ennadah si è visto bocciare il suo governo perchè troppo legato al partito islamico.
Ma il “lavoro” di Elyes Fakhfakh non è certo facile perchè rispecchia la stagnazione politica del paese. Ennadah non voleva nel governo il partito Qalb Tounes del magnate Nabil Karoui, ed altri partiti hanno posto altri paletti e steccati. Fatto sta che in questi giorni, dopo varie mosse, l’intreccio pare compiuto tra mille mediazioni e alleanze. Il fatto però che in nome della spartizione politica i vari Ministeri andranno a uomini legati ai vari partiti smentisce uno dei leit motiv di tutti i partiti nella campagna elettorale, cioè che i futuri ministri sarebbero stati “indipendenti” ed “esperti”, non frutto degli scambi e clientele politiche.

Ecco allora che, nelle strade laterali di questo gioco politico, si intravede il perdurare all’interno della politica tunisina formale delle stesse dinamiche di potere corrotte e stantie, che strangolano il cambiamento nel paese e portano un sempre più alto numero, soprattutto di giovani, tunisine e tunisini, a non avere alcuna fiducia nella sfera istituzionale, dove cambiano i nomi ma non l’essenza.

Meglio allora per capire la Tunisia reale inoltrarsi nelle vie laterali, quelle non illuminate.

A volte da queste strade laterali si torna nelle strade principali e sono state le strade principali della capitale ad ospitare, invase dai rivoli giunti da tutte le laterali, l’ultimo viaggio di Lina ben Mheni, stroncata da una grave malattia.
La giovane tunisina che nei giorni dell’inizio della rivoluzione del 2011 ha cominciato a raccontare proprio quelle vie laterali, quelle storie non conosciute che sono quelle che premono per andare verso il cambiamento.

Lina era un blogger, una scrittrice, il suo Blog “A tunisian girl” è stato una lucida finestra costante sulla realtà, ma soprattutto era un’attivista, impegnata a non distogliere lo sguardo dalle contraddizioni.

Ad attraversare anche strade principali, come quando l’hanno candidata al premio Nobel per la Pace, senza mai dimenticare di continuare a camminare nelle stradine sperdute ed a guardare nelle laterali della vita sociale. Una delle sue ultime campagne è stata quella per dotare le carceri tunisine, di certo non all’avanguardia, di libri per le detenute e i detenuti.

Proprio da Lina, come da molti altri attivisti ed attiviste tunisine, abbiamo imparato a guardare a questo paese dai luoghi meno conosciuti.

Sono proprio queste zone, i cinque governatorati attraversati dal progetto JASMIN, quelle che vengono definite regioni marginalizzate.

La periferia urbana, Manouba, il cuore verso il sud, Kairouan, il nord ovest, da Biserta Jendouba, in bilico tra un agricoltura abbandonata e la mancanza di sviluppo e l’estremo sud, Zarzis, attraversato dalle contraddizioni di chi parte per emigrare e di chi arriva dall’inferno della Libia.

In questo percorso sulle vie laterali della Tunisia si ha modo di vedere molte cose, tra cui la “resilienza”, parola che oggi si usa a dismisura in particolare non solo per singoli individui ma intere comunità, ovvero la capacità di “far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità”, che ogni giorno migliaia di tunisine e tunisini applicano caparbiamente per organizzare la vita personale e collettiva.

Questo non vuol dire che tutto sia “rose e fiori”, ma certo ci sono molte esperienze che provano, in mezzo a mille difficoltà, ben lontano dalle strade centrali, a costruire realtà reale, piena di vitalità . I linguaggi artistici, le espressioni della creatività sono uno degli spazi in cui emergono queste ricchezze di stimoli e spunti.

Ed è proprio in questo spazio possibile liberato dall’arte che si inseriscono i Laboratori di fumetti e musica, proposti come una attività pilota all’interno del vasto programma del Progetto JASMIN dedicato al sostegno del protagonismo giovanile nello sviluppo di percorsi innovativi sia associativi che imprenditoriali.

Prima di andare ad immergerci nei Laboratori di fumetto che si sono svolti a febbraio 2020 con il fumettista Claudio Calia nel governatorato di Biserta e Jendouba, diamo un’occhiata a cosa si muove nel panorama artistico culturale tunisino in questo periodo.

Nel mese di marzo, dal 19 al 23, si svolgerà a Kef la quinta edizione di SICCA JAZZ, Tunisia Siccaveneria International Jazz Festival.
Gli organizzatori si presentano così: SICCA JAZZ è un festival giovane e militante, un festival di creazione che porta una nuova visione di Kef e valorizza la sua cultura ricchissima, tra tradizione e modernità. Il festival, conferma nella sua quinta edizione il suo impegno nella decentralizzazione della cultura nella regione e la promozione della creatività artistica. Associa i giovani talenti della regione in una carovana artistica attraverso le 5 delegazioni di Kef con la presenza di artisti internazionali jazz e di altri generi musicali.

Ad aprile dal 2 al 5 a Sousse si svolgerà il secondo Festival International de la Bande dessinées en Tunisie, festival internazionale del fumetto in Tunisia.
L’iniziativa è in collegamento con Angoulême , cittadina francese famosa per il festival internazionale del fumetto che vi si svolge.
BD TUNISIE ha lo scopo di promuovere il fumetto, francofono ed arabo, e tutte le espressioni ad esso collegate con l’idea si sensibilizzare un vasto pubblico e coinvolgere ragazze e ragazzi con concorsi, progetti culturali ed atelier artistici.

Percorsi artistici che si incamminano in vie laterali, in luoghi non centrali con l’idea che la decentralizzazione dell’azione sia oggi centrale in Tunisia.

La politica culturale dettata da tunisi ha fatto sì infatti che ci sia un totale disequilibrio tra centro e periferia, ed anche tra espressioni artistiche favorite ed altre lasciate da parte. Un gap difficile da colmare, perché basato su una programmazione volutamente mediocre per le regioni considerate svantaggiate e sulla mancanza in molti casi di mezzi tecnici per la realizzazione di eventi di qualità.

Alla base della consapevolezza di chi prova a proporre eventi innovativi c’è la convinzione che la cultura gioca un ruolo centrale nello sviluppo locale.

E’ nel solco di questa vasta discussione che le attività pilota sui linguaggi artistici dentro il progetto JASMIN trovano non solo la loro spiegazione ma anche uno spazio credibile e importante, all’interno di una visione che vuole offrire nuove occasioni “decentrate”, “innovative” e reali alle nuove generazioni tunisine per costruire il proprio domani.

LABORATORIO DI FUMETTI A RAS JBEL dal 6 al 9 febbraio 2020.

Il Laboratorio, ricco di stimoli e suggestioni, si è svolto nel clima accogliente e vivace della Maison de Jeune nella cittadina di Ras Jbebel, ad un’ora da Tunisi, con il suo bellissimo paesaggio tra colline, pinete e mare.
E’ stato un laboratorio intergenerazionale con insegnanti, ragazze e ragazze ed anche piccolissimi fumettisti in erba.
Tra le tante storie a fumetti realizzate parecchie hanno avuto come soggetto la questione ambientali, il cambio climatico e la necessità anche in Tunisia di “cambiare il sistema e non il clima”.
Altro argomento molto gettonato, trasversale dal punto di vista dell’età, è il rapporto con la tecnologia, con i social, con la perenne connessione on line.
Ma qui si vede chiarissima la distanza generazionale. Se un insegnante dedica la sua storia all’alienazione da connessione, la più piccola partecipante, una bambina delle elementari, disegna la sua giornata che inizia male perchè il wifi non funziona e diventa una bella giornata solo quando la connessione si riaccende …
Sono storie che entrano nella realtà per raccontarla.

Il Laboratorio è stato occasione di uno scambio di linguaggi artistici tra un calligrafo ed il fumettista Claudio Calia, perchè le arti sono un potente strumento per di comunicazione ed anche di una partecipata iniziativa di socialità per l’esposizione delle illustrazioni realizzate.
Alla Maison des Jeunes pochi mesi fa si era svolto con successo il Laboratorio musicale con Luca Chiavinato.

E dunque la riuscita dell’iniziativa conferma come la Maison de Jeunes de Ras Jbel sia un reale punto di riferimento locale, grazie alla capacità di aggregazione delle associazioni che vi collaborano come l’associazione CCDE: Création et Créativité pour le Développement et l’embauche, partner del Progetto Jasmin.

LABORATORIO DI FUMETTI A JENDOUBA dal 10 al 13 febbraio 2020.

Il Laboratorio si è svolto presso il Centro culturale e sportivo del Campus universitario, dove alcuni mesi fa si era svolto il Laboratorio di musica con Luca Chiavinato.

A partecipare sono stati giovani della regione e studenti fuorisede, ragazze e ragazzi. In questo caso il Laboratorio è stato una attività volta ad una formazione specifica nell’uso del linguaggio del fumetto, con un’approfondimento sulla storia del fumetto, come espressione sociale e sulle tecniche di realizzazione, dalla sequenzialità alla scrittura dei balloon.
Nelle storie realizzate i racconti variano di tema, ma hanno come filo conduttore l’attualità, la tensione tra l’esistente e il desiderato. I #MaledettiFumetti raccontano il vissuto delle nuove generazioni tunisine. Sogni, aspirazioni, paure che appartengono ai giovani in tutto il mondo.

Il Laboratorio è stato l’occasione per aprire all’interno del Centro culturale un nuovo settore artistico, infatti si riunirà su base periodica un gruppo di lavoro sul fumetto formato da studenti e operatori del centro.

A marzo ci saranno altri Laboratori musicali con Luca Chiavinato .. e poi il gran finale con musica e fumetti insieme nel sud della Tunisia a #Zarzis, a chiusura di un largo percorso tra fumetti e musica attraverso i Governatorati di Manouba, Biserta, Jendouba e Kairouan.
Tutte le storie realizzate saranno raccolte in un Ebook e esposte in una mostra che viaggerà in Italia e Tunisia.

Un percorso fatto di piccoli sentieri e periferie, dove le strade laterali si snodano per poi ricongiungersi, dove passanti anonimi si incontrano e si riconoscono, dando vita ad un mosaico di storie ed emozioni che aspira ad essere qualcosa di più di uno sfondo sfuocato.

Progetto JASMINJuenesse Active pour une Société capable de promouvoir l’employabilité e l’INclusion, coordinato dalle ONG italiane Overseas e Cefa, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale.


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