Walking Sounds. Tracks from Iraqi Kurdistan to Italy

 … forse possono essere le Arti a ricordare all’umanità che la persona non soltanto distrugge e ammazza, impone e sottomette, disprezza e dimentica, ma che è anche capace di creare, liberare e produrre memoria”
Subcomandante Insurgente Moisés – Subcomandante Insurgente Galeano

In questo mondo così caotico e contradditorio come Associazione Ya BAsta Caminantes, abbiamo scelto di impegnarci per raccontare attraverso le più varie forme artistico culturale le realtà che incontriamo nel nostro cammino.
Per questo abbiamo voluto contribuire a tre realizzazioni: il libro di racconti “Ci sarà una volta” del SubComandante Galeano, il Cd musicale Walking Sounds il fumetto “Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno” in collaborazione con Un ponte per ….
Buon lettura e buon ascolto!

“.. abbiamo la fortuna di poter interloquire con persone diverse attraverso il linguaggio comune della musica”.

Luca Chiavinato

Nell’estate 2016 Sammaan e Hana, giovani curdi iracheni, sono venuti a Padova per raccontare l’esperienza dei Centri Giovanili nel Kurdistan Iracheno, coordinati da Un ponte per …, e hanno conosciuto Luca Chiavinato e Dario Bano.
Da questo incontro è nata l’idea di una residenza artistica nel Kurdistan Iracheno.
Le musiche registrate durante il workshop musicale con giovani profughi siriani, sfollati iracheni e curdi, sono state arrangiate e rielaborate in collaborazione con i musicisti padovani Silvia Rinaldi, Aisha Ruggeri, Francesco Ganassin e Sergio Marchesini, l’Associazione Bel Teatro e con il supporto tecnico di Franz. Suono.
Il disco, prodotto da Caligola Records contiene 11 pezzi realizzati da 11 ragazzi e 9 ragazze che danno vita al gruppo Mshakht, intramezzati da suoni registrati dal vivo a Domiz Camp.
Il CD è stato presentato nel dicembre 2017 al Kurdish Social Forum a Sulaymaniyha.
Nel 2018 continueranno i Laboratori musicali in Iraq e c’è l’idea di riuscire ad organizzare un tour dei ragazzi iracheni in Italia per suonare insieme ai musicisti italiani che hanno collaborato alla realizzazione del CD.

A Padova puoi trovare il cd presso la nostra sede in Via Barbarigo 17 e guardare l’installazione con il documentario Suoni Iracheni

Puoi ricevere il disco anche a casa tua:
invia una mail con i recapiti per la spedizione a padova@yabasta.it

Costo 10,00 euro più 2,00 di spedizione per un TOTALE 12,00 euro

Pagabili : presso il conto corrente Banca Popolare Etica intestato Associazione Ya Basta – Onlus IT76D0501812101000011007374 con la causale: CD Walking Sounds o tramite il nostro conto Paypal

ARTICOLI RECENSIONI E PRESENTAZIONI

Gennaio 2018 Mogliano

Luca Chiavinato racconta la nascita e la realizzazione del CD Walking Sounds durante la serata in collaborazione con Officina 31921 a Mogliano Veneto nel gennaio 2018. Nella serata è stato presentato il Progetto Grow up together con il contributo della Regione del Veneto. Luca si recherà nuovamente in Iraq nella primavera 2018 all’interno del Progetto per realizzare un Laboratorio musicale a Sulaymanhiya.

Novembre 2017 Cà Sana Padova

Luca Chiavinato e Dario Bano hanno raccontato la loro esperienza presso Ca’ Sana durante l’iniziativa Lontani Vicini.

Nei giorni di residenza artistica ad Erbil la sfida collettiva è quella di trovare un modo per suonare insieme, a partire dalla propria cultura musicale di appartenenza che fosse siriana, curda, italiana, ezida.
La strada che si intraprende è quella di lavorare su un’idea semplice lasciando ad ognuno la possibilità di elaborarla a suo modo, di improvvisare secondo la propria sensibilità e il proprio tipo approccio alla musica.
Quello che viene registrato in Iraq viene poi a Padova lavorato in studio da Franz.Suono con gli arrangiamenti fatti da Silvia Rinaldi, Aisha Ruggeri, Francesco Ganassin e Sergio Marchesini, che insieme a Luca Chiavinato e Dario Bano compongono New Landscapes.
Nasce così un disco in cui a suonare sono soprattutto i musicisti iracheni ma che è arricchito dalle sonorità italiane.
Un inedita esperienza che trova la propria ricchezza proprio nella messa in comune delle differenze artistiche.

Luca Chiavinato racconta così la sinergia tra Italia e Kurdistan: ” … in molto casi spesso la musica orientale e mediorientale tende a muoversi in una bidimensionalità sul ritmo e la melodia che non mette in primo piano la costruzione armonica cioè il creare tutto il contorno. Per questo a noi la loro musica ci appare a volte ripetitiva, mentre loro invece trovano la nostra confusionaria. Quello che abbiamo fatto è stato perciò lasciare loro al centro ed aggiungere un nostro contributo di contorno.

Musiche in viaggio dal Kurdistan all’Italia
L’emozionante progetto dei musicisti di New Landscapes nel campo profughi di Domiz, nel Kurdistan iracheno

Singolare, un po’ agghiacciante, coincidenza, quella beffa della storia che ci rammenta che tutto è sempre in movimento: mentre finalmente veniva dato alle stampe questo cd, dedicato alla tenace e sfortunatissima gente curda, l’esercito turco in mano a Erdogan dava avvio a quella nuova massiccia offensiva di distruzione e annientamento dei curdi che solo l’ipocrisia dittatoriale può denominare “ramoscello d’ulivo”.

Partiamo dal titolo, Walking Sounds, che tradotto suona più o meno così: “Suoni in cammino. Tracce dal Kurdistan iracheno all’Italia”. Il viaggio c’è stato, e non solo quello fisico del luglio 2017, che ha portato i musicisti di New Landscapes nel campo profughi di Domiz, nel Kurdistan iracheno, ma anche un percorso delle emozioni, dell’immaginario, dei rapporti interpersonali che si stringono con le singole persone di una comunità che vive umiliata e offesa, ma non doma.

Domiz sono andati Luca Chiavinato, suonatore di oud e liuto e Dario Bano, percussionista. Lì hanno vissuto tra le oltre trentamila persone, profughi siriani, che affollavano il campo profughi. Non sappiamo, oggi che si stilano queste note, quale ne sia stata la sorte da quando i cingoli dei carri e le bombe hanno ripreso la parola. Questa, dunque, potrebbe essere una fotografia sonora “ex post”, e non ci auguriamo sia andata così. Non lo merita nessuno, mai, tanto meno una fetta di territorio dove c’è un popolo vessato da secoli.

Chiavinato e Bano hanno nel campo contattato i giovani musicisti, sono saltati fuori gli strumenti, e in particolare il qanon, magnifica cetra a settantotto corde, sotto le dita esperte di Niwar Ismat Issa, l’oud virtuoso di Karim Rahid, la voce dalle mille sfumature di intonazione sui quarti di tono di Amin Tamo. Saman Abdulkareem ha coordinato il tutto, l’ensemble Mshakht.

Oltre alla musica, i microfoni dei due membri del gruppo hanno raccolto anche il “soundscape”, la sfera sonora ambientale di voci, passi, rumori che assieme danno perimetro non solo strettamente musicale al campo profughi. Poi, il ritorno a casa, e il lungo lavoro di riascolto, di integrazione, di montaggio con altre parti sonore affidate, ai membri di New Landscapes e a musicisti amici italiani: il clarinetto basso di Francesco Ganassin, il violino di Silvia Rinaldi, la fisarmonica di Sergio Marchesini, le tastiere di Aisha Ruggieri. Tutta gente che si muove con leggerezza acrobatica su quel confine sottile che mette assieme jazz di ricerca, note etniche, folk progressivo.

I brani musicali sono intervallati da quattro spezzoni di “soundscape” del campo. Quasi impossibile dar conto della carica emotiva di tutto il lavoro, dolente e potente al contempo, con momenti apicali, forse, nei brani centrali. Il disco è stato prodotto anche grazie all’aiuto delle associazioni Un Ponte per e Ya Basta. Mettersi in ascolto di queste note in cammino non è solo un piacere estetico. È un atto di consapevolezza su una fetta di mondo che fa notizia sempre e solo sulla tragedia, mai sulle proprie ricchezze culturali violentate dai potenti.

Tratto da www.giornaledellamusica.it


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