Messico – Appunti sull’Esercito al tempo del #Covid19

Le Forze Armate messicane in funzione di ordine pubblico, gestione e controllo del paese.

Felipe Calderón, una volta usurpata la presidenza della Repubblica Messicana mediante la frode elettorale del 2006, rafforzò il suo potere utilizzando le forze armate con funzioni di polizia e di pubblica sicurezza e nella famosa “guerra al narcotraffico” diede la possibilità alle forze armate di effettuare decine di assassini indiscriminati ad uso dei cartelli di cui erano riferimento in ognuno degli stati della Federazione. Con la scusa della guerra al narcotraffico si diede la possibilità di fare decine di assassini e sparizione di attivisti sociali e oppositori delle politiche governative.
Calderón contravvenne a quanto stabilito dalla Costituzione degli Stati Uniti Messicani che stabilisce che in tempi di pace i militari devono rimanere nelle loro caserme.
Peña Nieto ha continuato con questa flagrante violazione costituzionale con il suo tentativo di utilizzare le forze armate ed ha cercato di consentirne promulgando la Legge sulla Sicurezza Interna, ma la Corte Suprema di Giustizia (SCJN) la definì incostituzionale e quindi anche questo tentativo fallì.

Nei fatti, la militarizzazione è continuata ed ha provocato, in entrambi i sessenni , gravi e ripetute violazioni dei diritti umani da parte delle forze armate che più che risolvere ha aggravato il tema della sicurezza pubblica.

Durante questi due sessenni Andrés Manuel López Obrador AMLO, stando all’opposizione, ha ripetutamente dichiarato che le forze armate non erano predisposte per le funzioni di pubblica sicurezza ed ha sempre dichiarato che il contrasto alla criminalità doveva concentrarsi più che sull’uso della forza sul contrasto alle ragioni che la causavano: povertà, mancanza di opportunità di sviluppo, istruzione ecc.
Ancora di più durante la sua campagna elettorale del 2018 ha promesso al popolo che se fosse approdato alla presidenza, i militari sarebbero tornati nelle caserme, perché con le misure che avrebbe preso non sarebbe stato più necessaria la loro presenza nelle strade.
Uno degli slogan della campagna elettorale, in linea con la sua linea di critica alla militarizzazione degli anni passati all’opposizione fu “abrazos y no balazos” (abbracci e non pallottole). Il nuovo mantra ora è “El Ejército es bueno, porque el Ejército es pueblo” (L’Esercito è buono perchè l’Esercito è popolo).

Tutte le promesse della campagna elettorale di AMLO sono state presto tradite anzi velocemente ha provveduto alla creazione della Guardia Nazionale.

Una forza militare incaricata delle attività di pubblica sicurezza sostituendo in questo la Polizia Federale, più volte segnata dalla corruzione e dal malaffare ma da cui sono stati reclutati molti membri della nuova forza militare che nelle sue file conta anche moltissimi ex militari.

Come per i sessenni precedenti questa strategia di contrasto non ha funzionato e la violenza criminale continua a crescere senza controllo.
Ora ancora una volta, proprio come Calderon e Peña Nieto, AMLO scommette sull’intervento dell’esercito per riempire i vuoti di potere che stanno segnando la sua incapacità come Presidente della Repubblica.

Approfittando della situazione di emergenza sanitaria che attraversa il paese e sapendo che non ci sarà una efficacia resistenza, ha emesso un decreto per utilizzare l’Esercito e la Guardia Nazionale in maniera congiunta per svolgere funzioni di polizia durante tutto il tempo del suo sessennio.

L’aumento del peso dei militari in questo periodo di presidenza di AMLO non si è limitato solo alla sicurezza.
Negli ultimi due anni i militari hanno assunto incarichi che vanno dalla distribuzione di medicinali alla vigilanza di oleodotti della Pemex (la compagnia petrolifera messicana), alla lotta contro l’invasione delle alghe sulle coste o alla gestione dei soldi di alcuni “programmi sociali”.

Nella stessa data di emanazione del decreto la Secretaria de Defensa (Sedena) ha iniziato la costruzione di 26 succursali del banco sociale del Governo che gestisce gli aiuti. In totale si costruiranno 1350 sedi bancarie per un investimento di circa 3000 milioni di pesos (all’incirca 60 miliardi di euro).

Ma la ciliegina sulla torta si è avuta nello scorso marzo con la conferma che la costruzione e la gestione del nuovo aeroporto di Città del Messico ricadrà in mani militari. L’Esercito non solo costruirà il terminal ma si occuperà delle operazioni civili e commerciali mediante una società la cui direzione sarà tenuta da militari.

Per completare il processo di militarizzazione in atto nella società messicana l’Esercito aiuterà nella costruzione di due rami del Tren Maya, l’opera pubblica bandiera di questa presidenza insieme al nuovo aeroporto.

Ora appare più chiaro cosa intendeva quando ha detto che la pandemia del Covid-19 fasciava come un anello al dito per consolidare il suo processo della 4° Trasformazione.

Con questo continua il processo di imposizione dei progetti di spoliazione e devastazione dei territorio, anche il progressista AMLO, con le buone o con le cattive si mette al servizio del neoliberismo.

Di seguito un estratto del testo pubblicato sul Diario Ufficiale della Repubblica, la nostra Gazzetta Ufficiale, in cui Andrés Manuel López Obrador ad un anno dalla costituzione della Guardia Nazionale fa un ulteriore passo verso una completa militarizzazione per poter rispondere alla resistenza contro i mega progetti come il Tren Maya, il Corridoio Transistimico, le Miniere a cielo aperto e le coltivazioni intensive che distruggono molti territori da nord a sud del Messico.

ACCORDO
PRIMO. Si ordina alle Forze Armate di partecipare in maniera straordinaria, regolata, controllata, subordinata e complementare con la Guardia Nazionale alle funzioni di pubblica sicurezza che sono in carico di quest’ultima, durante il tempo in cui questa istituzione di polizia sviluppa la sua struttura, capacità e strutturazione territoriale, senza che tale partecipazione superi cinque anni a decorrere dall’entrata in vigore del decreto con il quale si riformano, aggiungono e abrogano diverse disposizioni della Costituzione politica degli Stati Uniti messicani, in relazione alla Guardia Nazionale, pubblicato il 26 marzo 2019 nella Gazzetta ufficiale della Federazione.
SECONDO. Le Forze Armate, nel sostegno allo svolgimento dei compiti di pubblica sicurezza di cui al presente accordo, svolgono i compiti assegnati conformemente alle attribuzioni previste dai comma I, II, IX, X, XIII, XIII, XIV, XV, XVI, XXV, XXVII, XXVIII e XXXIV dell’articolo 9 della Legge sulla Guardia Nazionale.
TERZO. Nel sostegno all’espletamento dei compiti di pubblica sicurezza, le Forze Armate sono regolate in ogni momento dalla rigorosa osservanza e rispetto dei diritti dell’uomo, nei termini dell’articolo 1 della Costituzione politica degli Stati Uniti Messicani e osserverà la Legge Nazionale sull’Uso della Forza e delle altre norme in materia.
QUARTO. Si dà incarico al Segretario della Sicurezza e della Protezione Cittadina di coordinarsi con i segretari della Difesa Nazionale e della Marina per definire il modo in cui le attività delle Forze Armate completeranno la funzione della Guardia Nazionale.
QUINTO. I compiti svolti dalle Forze Armate nell’adempimento del presente strumento sono sotto la supervisione e il controllo dell’organo interno di controllo da cui dipendono.”

Militarismo, affari e pandemia in Messico
Abbiamo scritto di come l’Esercito sia tenuto in considerazione da AMLO e messo, oltre a svolgere funzioni di pubblica sicurezza che sarebbe meglio definire di controllo sociale, anche a gestire ingenti fondi e risorse economiche.
Ma a tal proposito bisogna tener conto di quale sia la percezione che i messicani hanno delle forze armate e vale qui la pena ricordare uno studio realizzato dall’Istituto Nazionale di Statistica nel 2018 che evidenzia come Esercito e Marina siano le istituzioni in cui gli intervistati affermano di avere maggior fiducia rispetto ad altri corpi di polizia e istituzioni giudiziarie.

Detto ciò nel processo della cosiddetta 4° Trasformazione bisogna quindi avere la capacità di bilanciare gli equilibri tra tutte le forze armate, proprio e soprattutto in considerazione dell’enorme peso di credito che Esercito e Marina riscuotono in ampie fette della popolazione messicana.

Amlo in piena pandemia ha affidato il controllo di 31 ospedali alla Sedena (Segreteria della Difesa Nazionale) dando alla Segreteria di Marina (Semar) la possibilità di effettuare anche acquisti di forniture mediche.
In un decreto del 23 Aprile scorso vengono allentati i vincoli del bilancio dello Stato per la Segreteria di Salute (Ssa), la Guardia Nazionale e le Segreterie di Marina e Difesa e con essi vengono anche allentate le norme per il rispetto delle regole degli appalti pubblici.

Contratti per beni e servizi vengono stipulati spesso aggirando i requisiti di trasparenza e controllo previsti per le gare pubbliche e sono spesso stati fatti utilizzando la corsia preferenziale dell’aggiudicazioni diretta senza gara.

Questo eccezionale canale di approvvigionamento è quello preferito dalle agenzie militari nonostante si sia anche registrato qualche “imbarazzo” all’interno del governo a causa dell’enorme arbitrarietà e non trasparenza di queste procedure.
Nel primo anno di presidenza di López Obrador si è registrato un incremento del 50% rispetto all’anno precedente delle aggiudicazioni a chiamata diretta solo per quel che riguarda la Segreteria della Difesa Nazionale con un importo di oltre 5000 milioni di pesos (secondo un’indagine condotta dalla Scuola di Governo e Trasformazione Pubblica del Tecnologico di Monterrey in collaborazione con Mexico Evalùa).

Nel caso della Marina questa corsia preferenziale per gli appalti pubblici ha permesso di raddoppiare l’importo assegnato l’anno precedente.
Da parte degli organi della Marina si evidenzia una mancanza totale di conoscenza delle procedure degli appalti pubblici infatti solo lo 0,8% dei contratti stipulati è stato fatto seguendo le procedure convenzionali e quindi soggette a maggior controllo. E questo senza tenere in conto i procedimenti che rientrano negli interventi compiuti in base alla Legge sulla Sicurezza Nazionale e di cui non ci sono informazioni pubbliche.

Marco Fernández, ricercatore del Tecnologico di Monterrey e di Mexico Evalúa, (non proprio un sovversivo visto il suo curriculum che si snoda tra consulenze con la Banca Mondiale, la Banca Inter Americana di Sviluppo, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU oltre agli incarichi presso il Senato e il Congresso messicano, direttore di Analisi Politica presso la Presidenza della Repubblica e consigliere esterno nella Segreteria di Educazione Pubblica) dichiara che “…in una società democratica l’Esercito dovrebbe rendere conto del suo operato e non essere soggetto dell’opacità che scaturisce dai dati sugli appalti pubblici. Ed il primo interessato dovrebbe essere il Governo che all’inizio del suo mandato aveva annunciato che avrebbe ridotto al minimo le aggiudicazioni dirette e senza gara pubblica”.

Dall’arrivo di López Obrador il bilancio militare è aumentato del 15% e l’Esercito e le forze Armate tutte si stanno affermando sempre di più come uno degli attori politici più influenti in Messico oggi.

Questi decreti sono stati emanati in piena emergenza coronavirus quando alla popolazione è imposta la quarantena e di conseguenza diventa impossibile protestare e persino presentare dei ricorsi legali contro le decisioni dell’Esecutivo è complicato in considerazione di una sorta di stato di emergenza che forte della copertura politica e della retorica messa in campo dalla 4° Trasformazione.
Facendo piazza pulita di tutte le affermazioni circa il ritiro delle forze armate dalle strade e del nuovo corso che si voleva inaugurare.

Come afferma Gilberto López y Rivas non si può negare che le relazioni tra i megaprogetti che si cerca di imporre contro la volontà dei popoli e gli interessi delle compagnie capitaliste passano attraverso una crescente militarizzazione.

Il conferimento di compiti di pubblica sicurezza alle forze armate, a prescindere dalle indagini statistiche, implica che il militarismo sia ormai sdoganato nonostante abbia alle spalle una lunga storia di partecipazione a fatti criminali, spesso mai indagati né tantomeno processati, e innumerevoli denunce nei loro confronti per esecuzioni extragiudiziali e sparizioni forzate.

Come dichiarato dall’organizzazione Seguridad Sin Guerra “la pandemia che il paese e il mondo stanno attraversando non deve essere usata come una cortina fumogena per approvare leggi che minacciano il sistema costituzionale e far avanzare il militarismo…”.

L’opportunità storica di cambiare il corso del mondo di fronte ai molteplici apprendimenti che questa pandemia sta lasciando per salvare il pianeta e immaginare un altro mondo possibile non può viaggiare sulle spalle della classe politica né in Messico né da nessun’altra parte del mondo.

Articolo a cura di Cooperazione Rebelde Napoli


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