Dopo l’esperienza di utilizzo dei fumetti nella prevenzione del Covid 19 in Tunisia, Cefa Onlus insieme al fumettista padovano Claudio Calia propone una nuova campagna informativa per la Somalia.
Dieci disegni per raccontare i comportamenti da seguire per prevenire la diffusione del virus in lingua inglese e swahili, che sono stati visualizzati oltre 260.000 volte nei primi 5 giorni, raggiungendo oltre 120.00 persone.
L’arrivo del Coronavirus
Negli ultimi mesi del 2019 il Paese è stato gravemente colpito dall’invasione delle locuste e da violente inondazioni che hanno causato la devastazione delle infrastrutture e la distruzione di oltre 10.000 ettari di terreno. In riferimento allo stesso anno si stima che i raccolti siano diminuiti del 60%. Si è quindi aggravato il problema della sicurezza alimentare ed è aumentato drasticamente il numero degli sfollati interni.
In questo contesto la diffusione del coronavirus ha senza dubbio complicato il quadro generale caratterizzato dai continui shock climatici, la guerra civile e la recente invasione delle locuste. Il sistema sanitario è stato devastato dalla guerra civile che si protrae da diversi decenni, la capacità di terapia intensiva degli ospedali è molto limitata e il sistema di energia elettrica funziona a intermittenza. Si sospetta inoltre che il numero dei contagiati sia superiore a quello divulgato dai media a causa dei pochi test effettuati.
Proprio per contenere la diffusione del coronavirus all’interno del progetto di sviluppo rurale Food Security in Fragile Situations (FSSFS) è stata lanciata da CEFA – Kenya & Somalia una campagna di sensibilizzazione attraverso il linguaggio dei fumetti.
Disegnare la Somalia
Claudio Calia inizia il suo racconto sottolineando come “si è trattato di una esperienza nuova perchè per la prima volta mi sono trovato a disegnare fumetti ambientati in un paese in cui non mi sono mai recato di persona. E’ stato possibile addentrami nel contesto attraverso il confronto con i cooperanti di Cefa, che conoscono bene il paese. Mi hanno mandato un’ampia documentazione fotografica, che è stata fondamentale per creare ambientazioni e situazioni”.
Il confronto costante è servito a illustrare storie quotidiane ambientate in un contesto sociale e culturale profondamente diverso da quelli dove Claudio ha operato finora, dal Marocco all’Iraq.
“Disegnare per rendere i messaggi comprensibili e riproducibili significa non solo capire le tante specificità e difficoltà quotidiane di questo paese ma anche entrarci dentro.
Ad esempio come raccontare la necessità del distanziamento fisico in un paese in cui è normale che gli uomini in pubblico stiano ad una distanza di rispetto dalle donne e dove la separazione tra uomini e donne è pervasiva? Si tratta di disegnare le situazioni concrete così come si danno ed in questo contesto far capire l’importanza delle norme di distanza specifiche per prevenire il virus. Parlare attraverso il linguaggio dei fumetti per poter essere ascoltato”.
Il complesso lavoro creato insieme tra i cooperanti e Claudio Calia si è rivolto a fare dei fumetti non un semplice “disegno” standard ma un racconto attraverso le illustrazioni in cui far veicolare messaggi chiari e fondamentalmente utili. Ecco perchè ad esempio è stata dedicata particolare attenzione a come spiegare l’importanza del distanziamento sociale in una società che ha propri luoghi e ritmi di incontro e relazione.
Ci sono aspetti specifici di attenzione che vanno tenuti in conto in società di carattere rurale come la Somalia. Pensiamo a quanto attenzione ci vuole nel promuovere l’importanza del distanziamento fisico e l’attenzione a non fare assembramenti senza stigmatizzare ad esempio un luogo come il mercato, in cui la gente si ritrova per forza, non essendoci altro spazio in cui comperare o vendere gli alimenti , visto che di certo non ci sono supermercati o acquisti on line da fare. Per cui si tratta di calibrare ogni messaggio andando al nocciolo del messaggio di quello che si vuole far arrivare senza descrivere comportamenti impossibili da attuare.
“Disegnando ho voluto anche raccontare come sia importante affrontare il Coronavirus socializzando le conoscenze, comunicandole con il passa parola, parlando con i famigliari. Un elemento fondamentale in una società in cui, a differenza della nostra quotidianità, guardare una Tv o accedere in internet è una sorte di privilegio. Dove trovarsisotto un albero è il normale luogo in cui svolgere le riunioni rurali attraverso le quali le animatrici possono informare le donne sul virus”, Claudio Calia, conclude aggiungendo che si è trattato anche di parlare di aspetti specifici come quello del coprifuoco imposto nell’intero paese.
Un’esperienza che conferma quanto il linguaggio dei fumetti possa arricchire la comunicazione sociale tanto più in tempi e contesti difficili.
Cefa in Somalia
L’ONG bolognese opera da tempo nel paese [attraverso diversi progetti.
Nello sviluppo rurale nella regione del Puntland, a nord-est della Somalia con il progetto Food Security in Fragile Situations (FSSFS), che interviene sulla filiera dei datteri e opera principalmente su tre fronti: agricoltura, irrigazione e allevamento. Nella riabilitazione delle infrastrutture idriche nella parte meridionale del paese, dove il tessuto economico e sociale è stato logorato dall’insediamento di Al Shabaab, con un secondo progetto che ha permesso a circa 57.000 agricoltori di avere accesso all’acqua e migliorare in questo modo la qualità del raccolto e aumentare il proprio reddito.
In questo ampio lavoro si è inserita la campagna #FightCoviv19.
Associazione Ya Basta Caminantes ODV collabora con Cefa Onlus nel progetto Jasmin in Tunisia.