Dicembre 2010 – Cancun, Cop 16: giustizia climatica e sociale

Nella cittadina messicana dello Yucatan si svolge l’ennesima COP. E’ occasione di mobilitazioni con delegazioni da tutto il mondo.

Spieghiamo le motivazioni che ci spingono a partecipare con un appello.

Prepariamo la nostra partecipazione analizzando la situazione globale con vari contributi in un common e-book.

A spiegarci cosa si sta muovendo in Messico è Matteo Dean.

Prepariamo anche un documento in spagnolo per spiegare chi siamo e cosa sta succedendo in Italia, da quello che abbiamo fatto contro gli OGM, alla lotta del  No dal Molin fino al percorso di Uniti contro la crisi, ampia coalizione che agisce sui temi sociali.

Dall’Italia partiamo insieme a Rigas, la rete italiana per la giustizia ambientale e sociale, nata in Italia.

Partecipamo alle iniziative e discussioni, che allargheranno ancor di più i nostri orizzonti.

Tornati a casa scriviamo:

“Il vertice ufficiale, nel tempo della crisi globale, dimostra come la crisi climatica viene affrontata con gli stessi strumenti con i quali si cerca di rispondere alla crisi economica: creazione di fondi, finanziarizzazione delle emissioni nocive e dei servizi ambientali, ricerca del business anche sui disastri del globo. Nascono così meccanismi perversi, come i REDD e i bonus del carbonio, che permettono a chi ne ha le risorse di continuare a inquinare comprando questa opportunità nei paesi più poveri, attraverso investimenti sulle energie pulite che “compensino” il danno causato nel proprio paese.

Siamo, dunque, di fronte al tentativo di cercare la soluzione ai cambiamenti climatici all’interno del business, anteponendo il profitto alla tutela dei beni comuni, riproponendo un modello in cui l’intero “bios” è terreno di conquista e di dominio.

La crisi climatica diventa così paradigmatica della crisi globale.

Nell’altro mondo, popolato di campesinos e indigeni, oltre ai rappresentanti di una moltitudine di organizzazioni e movimenti di ogni angolo del globo, questa questione è ben chiara; tanto che lo slogan delle mobilitazioni – cambiare il sistema, non cambiare il clima – rappresenta un sentire comune di tutti coloro che, con le proprie diversità, sono giunti a Cancún.

Questo mentre scorrono, nelle televisioni messicane, le immagini degli studenti inglesi, che come in Italia, con il Book Block danno corpo ad una generazione che non intende pagare la crisi e vivere nella precarietà dello sfruttamento della vita, dei saperi, dell’intelligenza collettiva.

La riappropriazione insieme del comune naturale, che nella sua finitezza si vorrebbe sfruttare come infinito, e del comune artificiale, che viene continuamente espropriato e che si vorrebbe ingabbiare, può essere la strada per intrecciare volti e corpi che appaiono cosi distanti?

Cosa può legare se non la pratica del comune come desiderio e ribellione un giovane delle metropoli europee ed un indigeno della selva?

La pratica del comune come ricerca moltitudinaria di indipendenza e libertà è un possibile scenario della moderna ricomposizione.

Non è una semplice sommatoria ma la strada contraddittoria e complessa per vivere e sognare il cambiamento nel tempo della crisi.

Le mobilitazioni a Cancún hanno dimostrato ancora quanta strada si tratta di percorrere oltre le frammentazioni e per far sì che le differenze non restino mondi incomunicanti ma invece si costruiscano cammini comuni.

Intanto, nella notte messicana, le televisioni chiudono i notiziari affiancando ai servizi da Cancún quelli dallo Stato di Michoacan, dove da quattro giorni l’intera zona è attraversata dalla violenza e militarizzazione della guerra al narcos, e quelli dei 7 milioni di messicani che si apprestano a venerare la Madonna di Guadalupe.

Come si dice da queste parti “caminantes no hay camino se hace camino al andar” e così ci apprestiamo a prendere i nostri zaini e tornare a casa per essere insieme a tanti il 14 dicembre a Roma per contribuire in quel piccolo paese che è la nostra Italia, nel nostro continente europeo, per provare, uniti contro la crisi, a contribuire nel sperimentare un’azione politica “in comune”.

Materiali originali disponibili presso:

Caminantes – Centro Studi e Documentazione sul Messico e l’America Latina

Napoli – Largo Banchi Nuovi NAPOLI Mail: csdm-caminantes@yabasta.it


Pubblicato

in

da