I nostri orizzonti tendono ad allargarsi. Iniziamo a percepire la necessità di approfondire quel che accade in tutto il pianeta, inteso sia da un punto di vista dei nuovi scenari globali che allargando le tematiche interconnesse delle forme di conflitto e ribellione.
2006
Seguiamo in Messico la Otra Campana, iniziativa dell’EZLN, con il Subcomandante Marcos/Delegado Zero che attraversa l’intero Messico dal basso durante la campagna elettorale ufficiale dall’alto. Stringiamo relazione con la lotta delle comunità di Atenco, violentemente represse perché si oppongono alla costruzione del nuovo aeroporto alla periferia di Città del Messico, una enorme opera di devastazione territoriale così come eravamo stati a Oaxaca durante l’esperienza di occupazione della città nel 2006.
Novembre Caminantes
Inauguriamo nella nostra sede operativa il Centro di Documentazione Multimediale sull’America Latina, per mettere a disposizione gli stimoli che ci portiamo a casa da quel continente così ricco di esperienze. Da qui nascerà l’attuale Caminantes – Centro Studi e Documentazione sul Messico e l’America Latina, che ora si trova a Napoli – Largo Banchi Nuovi.
Dicembre in Chiapas
Andiamo in Messico per il Primo incontro internazionale dei popoli zapatisti con i popoli del mondo. Dopo aver partecipato ci dividiamo: una parte va a fare la raccolta del caffè ed un’altra va a La Realidad per continuare ad Illuminare La Realidad ovvero l’autonomia zapatista, facendo manutenzione alla cara turbina per la produzione di energia elettrica autonoma, che avevamo installato nel 2000.
2007
Illuminiamo la Realidad
La famosa turbina nella comunità zapatista de La Realidad ha bisogno di una robusta manutenzione. In due viaggi con i tecnici sistemiamo un po’ di cosette. Cerchiamo di coinvolgere in questa nuova tappa della relazione con l’autonomia zapatista, le amministrazioni locali italiane come pratica di cooperazione dal basso, diretta tra comunità.
Partecipiamo alle mobilitazioni contro l’ampliamento della presenza militare americana a Vicenza del movimento No dal Molin, che il 17 febbraio 2007 porterà in piazza migliaia e migliaia di persone e che negli anni successivi darà vita ad azioni, un Presidio stabile, iniziative, viaggi con noi in Chiapas.
Marzo Global Meeting
Insieme a Globalproject, Uninomade Nord Est organizziamo il GlobalMeeting: tre giornate con relatori da da Cina, India, MediOriente, Stati Uniti, America Latina per discutere le nuove forme multipolari del comando e i modi, le pratiche e le ragioni delle nuove espressione dei conflitti.
“……Vi è oramai in tutta evidenza una crisi della legittimità del potere a cui corrisponde un’enorme e diffusa resistenza multipolare che attraversa l’intero spettro del comando capitalistico. Come risposta a questa conflittualità sociale si va invece profilando un sistema di potere multilaterale su basi continentali: Cina, India, America Latina, Europa, Usa, Africa, Russia ed Est Europa sono in questo senso altrettanti poli di comando che ragionano e agiscano sempre più in termini di governance, cioè attraverso il tentativo di iscrivere i conflitti in un dispositivo di mediazione e integrazione nella sfera della sovranità. ….”
Sentivamo che era il tempo di andare oltre …..
Maggio
Continuaimo a seguire quello che sta succedendo in Messico. Preziosi sono gli aggiornamenti che ci fa Matteo Dean, compagno, amico che vive sul posto.
Estate
Andiamo in Chiapas per partecipare al Secondo Incontro dei popoli zapatisti con i popoli del mondo, a cui partecipano delegazioni da tutto il mondo, con una Carovana, molto partecipata che chiamiamo Construir Autonomia.
Sull’esperienza fatta in Chiapas, sull’ampia partecipazione delle diverse delegazioni produciamo il video Construir autonomia, montato da Riot Generation Video con le riprese di Daniele Laudato e Federico Pinna, che verrà presentato a dicembre a Roma e poi circolerà in tutta Italia.
Novembre
Per la fine dell’anno organizziamo diverse Carovane in nei luoghi, che ormai conosciamo in America Latina.
Dicembre
Nella nostra sede allestiamo il Mercatino, con i prodotti delle comunità con cui siamo in contatto, da allora sarà una tradizione perché valorizzare le produzioni autonome è un altro modo in cui costruire complicità.