Chi ci nutrirà?

A decidere quello che mangiamo sono le grandi catene di produzione industriale con i loro circuiti di produzione globale.
L’ agro-business comporta la distruzione sistematica della produzione agricola di base e distrugge la sovranità alimentare, intesa come una produzione agricola di prossimità, attenta all’equilibrio ambientale.

Abbiamo di fronte una secca alternativa: restare schiavi dell’agro-business o sostenere l’agro-ecologia praticata dalle comunità locali.

Ogni volta che mangiamo, scegliamo, facciamo in maniera consapevole.
Per saperne di più, vi proponiamo materiale di approfondimento prodotto da ETC Group.
Buona lettura!

1. I contadini sono i principali o gli unici fornitori di cibo per più del 70% della popolazione mondiale. Producono cibo con molto meno del 25% delle risorse, incluse terra, acqua e combustibili fossili.
2. L’Agroindustria utilizza almeno il 75% delle risorse agricole mondiali ed è la maggiore fonte di emissione dei gas serra, inoltre fornisce cibo a meno del 30% della popolazione mondiale.
3. Per ogni dollaro che i consumatori pagano alla piccola distribuzione nell’Agroindustria, la società nel suo complesso spende altri 2 dollari per i danni alla salute e ambientali che essa stessa provoca. Il conto totale dei costi diretti e indiretti dell’Agroindustria, è cinque volte la spesa annuale in armamenti dei governi del mondo. (nel 2014 sono stati stimati 1,776 miliardi di dollari).
4. All’Agroindustria manca la flessibilità necessaria per rispondere ai cambiamenti climatici. La ricerca e sviluppo ad essa connessa, non solo sono distorte ma peggiorano tanto più avviene la concentrazione del mercato globale degli alimenti.
5. La Rete contadina alimenta e utilizza la biodiversità 9 volte di più dell’Agroindustria; attraverso piante, bestiame, pesci e foreste. I contadini hanno le conoscenze, lo spirito innovativo e il tessuto sociale necessari per rispondere al cambiamento climatico: hanno la visione e la scala operativa per farlo e sono i più vicini a chi soffre la fame e la malnutrizione.
6. Ci sono ancora molte cose che non sappiamo riguardo al nostro sistema alimentare. A volte l’Agroindustria sa ma non dice nulla. Altre volte i decisori politici non svolgono i controlli necessari. Molte volte non teniamo in conto adeguatamente, i saperi che esistono dei nella Rete contadina.
7. In conclusione: almeno 3,9 miliardi di persone sono affamate o malnutrite poiché l’Agroindustria è molto complicata, costosa, e dopo 70 anni, è incapace di alimentare il mondo.


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