Maledetta primavera in Tunisia

Qui a Tunisi siamo ancora sotto shock. Anche se la drammaticità di quanto avvenuto ieri mattina è evidente e il numero dei morti e feriti parlano da soli, sono lo spazio, il tempo e le modalità di quanto è successo a rendere l’evento particolarmente sconvolgente.
Perché stiamo parlando della Tunisia.
Dove solo una decina di giorni fa, l’8 marzo, eravamo in teatro con Serena Dandini, Emma Bonino e le associazioni per i diritti umani tunisine con FERITE A MORTE, la pièce teatrale che denuncia la violenza sulle donne, che per la sua prima volta in un paese arabo aveva scelto proprio la Tunisia come simbolo di cambiamento e perché le istituzioni tunisine avevamo voluto dare un segnale molto forte in questo senso.

I morti, i feriti e il terrore di ieri sono stati un chiaro attacco al paese simbolo delle Primavere Arabe, proprio perché la Tunisia è l’unico fra i paesi della regione a non essere caduto nel caos (come la Libia) e a non essere tornato indietro a un regime molto simile a quello precedente (come l’Egitto). Al contrario, grazie alla determinazione e alla volontà del popolo tunisino, Tunisi ha saputo portare avanti, anche se con molte contraddizioni e difficoltà, le istanze della rivoluzione, giorno per giorno e nell’assordante silenzio mass mediatico generale, più interessato ai fatti di sangue, terroristici ed estremiste che, come sappiamo, fanno molta più audience. Ma la transizione democratica, così come la rivoluzione stessa, non è un atto, ma un processo che richiede tempo, spazio e determinazione. Rome wasn’t built in a day.

Quanto accaduto al Museo del Bardo, il più importante della Tunisia, frequentato assiduamente da turisti stranieri e tunisini, è un colpo durissimo inferto a questo processo di cambiamento, a cui la società civile tunisina ha risposto e sta rispondendo con la massima determinazione. Ieri sera (18 marzo) è stata immediatamente organizzata nel centro di Tunisi una manifestazione contro l’estremismo religioso e di condanna al terrorismo.

La manifestazione è stata molto partecipata , anche da parte delle componenti politiche dell’islam moderato (legate ai Fratelli Musulmani), da molti accusate di essere tra i fautori della creazione di un clima favorevole all’esplosione di fatti come questi.

Inoltre, il comitato organizzatore del Forum Sociale Mondiale 2015 ha emesso un comunicato che invita le organizzazioni tunisine e internazionali a partecipare con ancora maggior determinazione al Forum proprio in risposta a quanto è successo: “più che mai la grande partecipazione al FSM 2015 (24-28 marzo) sarà la risposta appropriata di tutte le forze di pace e di democrazia che militano in seno ai movimenti altermondialisti per un mondo migliore, di giustizia, di libertà e di coesistenza pacifica”. Come dire: non lasciate che i falchi oscurino la primavera.

Quello che resta invece da capire è “a che pro”, cioè chi trae vantaggio da questa situazione. Una volta capito chi, capiremo anche il perché. Proviamo a fare delle ipotesi.
Certamente non ne trarrà vantaggio il popolo tunisino, né l’economia del paese, né il turismo. Di certo non ne trarrà vantaggio la società civile che rischia di veder limitati i propri spazi di agibilità, a causa del più che probabile aumento del controllo sociale (come per esempio è avvenuto nelle nostre società occidentali in seguito agli attentati dell’11 settembre, o più recentemente in Spagna con la “ley mordaza”). Casualmente, la stessa legge antiterrorista sarebbe dovuta essere approvata ieri dal Parlamento (anch’esso sotto attacco, ricordiamo i parlamentari asserragliati all’interno).
Legge criticata fortemente dalle organizzazioni per i diritti umani, dalle associazioni e dai movimenti tunisini in quanto troppo restrittiva delle libertà personali. Proprio per questa opposizione civile, da circa un anno si discute sul testo (come succede nei paesi democratici, dove la società civile fa sentire la propria voce sui provvedimenti politici) senza trovare una convergenza. Quanto accaduto al Bardo faciliterà l’approvazione della legge in tempi brevissimi. Una vittoria per l’oscurantismo e il fanatismo, una sconfitta per la società tunisina che lotta da anni per le proprie libertà fondamentali.

Come movimenti italiani che da anni ormai collaborano con la società civile tunisina nel processo di cambiamento e come persone in prima linea, non possiamo che continuare a credere in tutti e tutte coloro che si sono messi in gioco fino ad ora per costruire percorsi alternativi basati su una vera democrazia, sulla libertà e sulla giustizia sociale.

Condanniamo inoltre tutte le strumentalizzazioni della stampa e dei mass media, le speculazioni a servizio di certe parti politiche a cui non interessano affatto le persone (nemmeno gli italiani, per la verità) ma solo raggiungere visibilità e potere, e la strategia del terrore comunicativo e sociale.

NON FERMATE LA PRIMAVERA.

Damiano Duchemin

Da Tunisi 19 marzo 2015



Di seguito il comunicato del FSM che si svolgerà a Tunisi tra pochi giorni e a cui parteciperemo come Associazione Ya Basta – Caminantes.

Comunicato ufficiale del Forum sociale mondiale
(Tunisi 24-27 Marzo 2015)

In seguito al vile attacco terroristico avvenuto oggi (mercoledì, 18/03/2015) a mezzogiorno al Museo del Bardo adiacente alla sede dell’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo, il comitato organizzatore del FSM 2015 afferma che il Forum di Tunisi mantiene tutte le sue attività.

Con questo attacco, i gruppi estremisti terroristi mirano a minare il processo di transizione democratica in Tunisia e nella regione, oltre che a creare un clima di paura tra i cittadini che aspirano alla libertà, alla democrazia e ad una partecipazione pacifica alla costruzione democratica.

La rapida risposta del movimento sociale, della società civile e degli attori politici che in Tunisia si oppongono al terrorismo e chiedono unità per combatterlo, dimostra, se necessario, quanto i tunisini abbiano a cuore il processo democratico in corso. Il movimento sociale e civile in Tunisia e nella regione ha piùche mai bisogno del sostegno delle forze democratiche in tutto il mondo per opporsi alla violenza e al terrorismo.

Più che mai, un’ampia partecipazione al Forum Sociale Mondiale FSM2015 (Tunisi 24-28 marzo 2015) saràla risposta piùappropriata di tutte le forze di pace e democrazia che fanno parte e sostengono il movimento altermondialista per un mondo migliore, di giustizia, libertàe coesistenza pacifica.

Il comitato organizzatore del FSM invita tutti i partecipanti al Forum Sociale Mondiale a intensificare gli sforzi di mobilitazione globale per garantire il successo del prossimo FSM e assicurare la vittoria della lotta civile e pacifica contro il terrorismo e il fanatismo religioso che minacciano la democrazia, la libertà, la tolleranza e la convivenza.

A nome del comitato organizzatore del FSM Tunisi 2015, il coordinatore

Abderrahmane Hedhili

Traduzione italiana a cura del GVC


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