A Padova “Ayotzinapa, Cronaca di un crimine di Stato”

E’ passato quasi un anno dalla tragica notte del 26 settembre 2014 in cui nello stato di Guerrero ad Iguala sono “desaparecidos” 43 studenti della scuola Normal Rural di Ayotzinapa ed altri tre sono stati uccisi.
La tenacia e determinazione dei familiari dei ragazzi scomparsi, insieme ad organizzazioni di base e movimenti sociali, hanno rotto il silenzio. In tutto il mondo Ayotzinapa è diventato il simbolo della violenza e repressione del narcostato messicano. In questi giorni il Rapporto curato dal Gruppo Interdisciplinare di Esperti Indipendenti (GIEI), inviato dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani smentisce ulteriormente le versioni ufficiali del governo.

Per sostenere le mobilitazioni globali per non dimenticare e chiedere VERITA E GIUSTIZIA per #Ayotzinapa

Giovedi 24 settembre
ore 21.15 presso Hub – Culture, Food and Sport Piazza Gasparotto – Padova

PROIEZIONE di
“Ayotzinapa, Cronaca di un crimine di Stato”

di Xavier Robles
( con sottotitoli in italiano)

Dalle 19.30 Aperi-cena. Il ricavato andrà a sostegno della lotta dei familiari degli studenti di Ayotzinapa.

Serata organizzata da Associazione Ya Basta – Caminantes e
Libera – Coordinamento Provinciale di Padova

AGGIORNAMENTI SULLA VICENDA

Ayotzinapa, Cronaca di un crimine di Stato

Partendo dalla sparizione dei 43 normalisti nello stato del Guerrero, il cineasta Xavier Robles presenta Ayotzinapa. Cronaca di un delitto di Stato, documentario che contestualizza i fatti accaduti lo scorso settembre nell’ambito dell’“economia criminale” che si sviluppa in Messico.
Presentato come una “dichiarazione di principi” a favore di Ayotzinapa, il film asserisce che la sparizione è stato un “delitto di Stato”, e lo collega al clima di impunità che prevale in tutto il paese.
Quella del Messico è una “politica criminale e di genocidio, che porta a molte migliaia di desaparecidos e di morti”, non soltanto durante il governo di Enrique Peña Nieto, bensì anche dei suoi predecessori” afferma il direttore.

Il documentario prende le mosse dai fatti avvenuti lo scorso 26 settembre nella località di Iguala, dove 43 alunni della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa sono stati fatti sparire, teoricamente ad opera di criminali con la complicità delle autorità locali.
L’équipe del film si è recata durante i primi giorni di novembre dell’anno scorso a Ayotzinapa ed è stata a contatto con i sopravvissuti dei fatti violenti avvenuti quel giorno e con i parenti degli studenti.
Le loro testimonianze si aggiungono a quelle di personaggi come Luis Hernández Navarro (direttore della sezione degli articoli di fondo del quotidiano “La Jornada”), José Reveles (giornalista e analista politico) e Jorge Gálvez (direttore del Museo Casa della Memoria Indomita), tra altri.
Robles, autore di copioni cinematografici di film come Rojo Amanecer e Bajo la metralla, asserisce che il documentario dimostra “ciò che significa Ayotzinapa in maniera integrale”, e lo mette in rapporto con la realtà messicana.
“C’è un patto di impunità tra tutti i partiti politici messicani, che coinvolge grandi settori di riciclaggio di denaro sporco del narcotraffico e dell’economia criminale” afferma il regista.
Anche se il film riflette soltanto gli sviluppi del caso fino a gennaio 2015, si incarica di lanciare alcune previsioni su come si svilupperanno i fatti.

Le istituzioni “hanno dimostrato un indurimento a fianco di Peña Nieto” e “non possiamo aspettarci altro se non una progressione in questo senso, mentre l’Esecutivo manterrà la pretesa che il caso venga dimenticato”, dichiara Robles.
Quando è uscito il documentario, erano già passati otto mesi dai fatti, ma “ il movimento continua, così come la lotta popolare affinché appaiano; perciò niente è più opportuno che far vedere il documentario adesso, sia a livello nazionale che internazionale” sostiene il cineasta.

Promosso dalla cooperativa El Principio, il documentario non si presenta con il fine di essere lanciato nelle grandi sale, bensì in luoghi come sale pubbliche, Ong, scuole medie inferiori e superiori, ecc.
Malgrado la distribuzione sarà gratuita a livello nazionale in Messico e nel mondo – anche sulle reti sociali – i responsabili del film aprono le loro porte alle apportazioni volontarie, la cui metà sarà destinata alla Normale Rurale di Ayotzinapa.
In molti paesi del mondo, come in Francia, Svizzera, Costa Rica, Argentina, ecc., ci sono istituzioni che hanno espresso il proprio interesse per la pellicola, che sarà presentata anche in festival internazionali di cinema” anticipa il direttore.


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