Hanno raggiunto più di quattro milioni di visualizzazioni gli undici fumetti per raccontare cosa fare di fronte al Coronavirus in Tunisia.
Le tavole sono state disegnate dal fumettista padovano Claudio Calia all’interno del Progetto Jasmin, Juenesse Active pour une Société capable de promouvoir l’employabilité e l’INclusion, in cui l’Associazione Ya Basta Caminantes ODV è partner di Cefa Onlus e Overseas.
Vista l’impossibilità di svolgere i Laboratori a fumetti dal vivo nei cinque governatorati tunisini di Jendouba, Manoua, Medenin, Biserta e Karouan, si è deciso insieme di raccontare con il linguaggio dei fumetti cosa fare di fronte al Covid 19.
Dal confronto tra gli operatori tunisini, i cooperanti italiani e Claudio Calia è nata l’idea di raccontare a vignette cosa fare, come comportarsi, come continuare le attività sociali con il distanziamento, a chi rivolgersi per l’emergenza.
I disegni parlano da soli. Possono essere compresi al volo anche da chi non sa leggere. Attirano l’attenzione.
La didascalia in arabo tunisino ed in francese, per permetterne la circolazione anche in altri paesi del Maghreb, rafforza il messaggio.
I disegni sono stati pensati sia per la circolazione nei social come Facebook, principale strumento di comunicazione in Tunisia, sia per essere raccolti in un unico poster da attaccare ai muri dei paesi e cittadine dei cinque Governatorati in cui opera il Progetto Jasmin, finanziato dall’AICS.
Ne esce il racconto a tavole delle piccole ma fondamentali attenzioni quotidiane che ognuno deve osservare e dei numeri fondamentali da chiamare sia per le emergenze che per la raccolta di fondi di solidarietà.
Da Padova Oggi
Da ricucire l’Italia al decalogo anti virus per la Tunisia: il "disegno sociale" di Claudio Calia
E’ l’autore dei manifesti di "Solidaria" a "Padova Capitale Europea del Volontariato 2020", ora è stato incaricato attraverso le illustrazioni di spiegare le regole per difendersi dal Covid19 in Tunisia - Di Ivan Grozny Compasso
I manifesti con i suoi disegni li abbiamo visti e continuiamo a vederli in città e provincia: da "Solidaria" a quello per l’evento inaugurale di "Padova Capitale Europea del Volontariato 2020" con la presenza del Capo dello Stato, Mattarella, la mano è quella di Claudio Calia, originario di Treviso ma padovano di adozione, come si suol dire. Autore di diverse "graphic novel", una sorta di giornalismo a fumetti, molto attivo anche in progetti che gli hanno permesso di portare i comics in luoghi come la Tunisia e l’Iraq. Lo scorso agosto ha organizzato quella che rimane la prima mostra di fumetti a Baghdad. Così dalla Tunisia dove ha attivato diversi corsi di disegno gli hanno chiesto di trovare il modo, attraverso la sua arte, di spiegare alle persone quali sono i comportamenti da adottare per difendersi dal Coronavirus.
"Nell’ultimo anno - ci racconta Claudio Calia - ho lavorato spesso con la Onlus CEFA, che ha sede a Bologna e progetti in varie parti del mondo. Nello specifico ho tenuto dei laboratori di fumetto con loro ad Arbat in Marocco e in quattro governatorati della Tunisia, nell’ambito del progetto chiamato Jasmin Tunisie, in collaborazione anche con Overseas Onlus. Il progetto prevede altri due corsi ma ovviamente con il virus in circolazione tutto si é momentaneamente fermato.
Abbiamo deciso di non perderci d’animo e continuare a utilizzare il fumetto e il disegno come linguaggi funzionali per parlare alle persone, soprattutto in contesti in cui esistono lingue differenti negli stessi territori, se non addirittura fenomeni di analfabetismo.
Perció mi é stato chiesto di realizzare 11 disegni per illustrare agli abitanti dei quattro governatorati in cui opera il progetto Jasmin le precauzioni da osservare per debellare il contagio da Coronavirus: dal lavarsi spesso le mani all’indossare la mascherina nei posti pubblici al chiuso
La campagna é partita da tre giorni ed é giá stata vista da piú di centomila persone sulla pagina Facebook di CEFA Tunisie, che é la prima a lanciare quotidianamente i disegni inediti al ritmo di due al giorno, uno in francese e uno in tunisino. Come disegnatore il mio impegno é stato, lavorando molto sulla documentazione, quello di ricreare l’ambiente e la quotidianitá in Tunisia, rispettando usi e costumi del paese, cercando di non apparire troppo come un occhio estraneo alla situazione reale del paese"
Da AnsaMed e ANSA.IT
Coronavirus: campagna social a fumetti di Cefa in Tunisia
Illustrazioni del graphic journalist Calia per lotta al virus
(ANSAmed) - TUNISI, 22 APR - Ha già totalizzato 1 milione di visualizzazioni la campagna social per contrastare la diffusione del virus in Tunisia a colpi di fumetti, illustrati da Claudio Calia, uno tra i principali autori italiani di Graphic Journalism.
Cefa Onlus ha scelto proprio il fumetto per sensibilizzare la popolazione tunisina, perché in grado di superare barriere linguistiche e fenomeni di analfabetismo. Calia, già attivo insieme a Cefa a Rabat in Marocco e in quattro governatorati della Tunisia, nell’ambito del progetto Jasmin Tunisie, in collaborazione con Overseas Onlus, ha ritratto una serie di comportamenti responsabili al fine di scongiurare la diffusione del contagio. 11 le precauzioni da osservare per debellare il contagio da Coronavirus: dal lavarsi spesso le mani all’indossare la mascherina nei posti pubblici al chiuso.
Un fitto lavoro di documentazione, che lo ha portato a realizzare 11 vignette, ricostruendo l’ambiente e la quotidianità in Tunisia, nel rispetto delle consuetudini del paese e in linea con i provvedimenti adottati dalle istituzioni nazionali.
Le illustrazioni - online sui presidi digitali di Cefa Tunisia - sono stati visualizzate oltre 1 milione di volte nei primi 5 giorni, oltre 400.000 invece le persone intercettate dalla campagna. Una narrazione in doppia lingua scandita da una doppia pubblicazione su base giornaliera all’interno della pagina facebook Cefa - Tunisia.
"Siamo molto soddisfatti dei risultati della campagna", ci racconta la caprogetto Chiara Angeli. " La popolazione tunisina ha risposto bene - fino ad ora - alle misure di contenimento e i numeri dei contagi sono piuttosto limitati. Ma la fragilità del sistema sanitario nazionale e la sua impossibilità di far fronte ad una eventuale impennata in stile europeo ci impongono di non abbassare la guardia. La prevenzione continua ad essere fondamentale". (ANSAmed).
Da tunisie.co/
LE PROJET JASMIN TUNISIE LANCE UNE CAMPAGNE DE SENSIBILISATION DES CITOYENS AUX MESURES BARRIÈRES
Le projet Jasmin Tunisie lance une campagne de sensibilisation pour conscientiser les citoyens tunisiens aux « mesures barrières » et comportements préventifs à adopter au quotidien contre le risque de propagation du coronavirus.
Onze messages clés sont traduits en images grâce à la collaboration de l’artiste bédéiste Claudio Calia, pour sensibiliser les citoyens aux moyens de prévention contre le Covid-19.
"je désinfecte les surfaces des locaux que j’utilise
je garde une distance de sécurité
j’appelle le 190 en cas de symptômes
je fais un don au fond 1818
je salue de manière alternative
je protège les personnes âgées et vulnérables
je nettoie les objets du quotidien
je lave bien et souvent les mains
j’éternue dans le creux de mon coude
je porte un masque si je sors de la maison
je reste chez moi"
La compagnie a déjà totalisé 1 million de vues dès les 5 premiers jours afin de contribuer au développement d’une société inclusive qui favorise le développement durable et l’inclusion des jeunes et de promouvoir l’inclusion sociale des jeunes tunisiens et leurs insertions professionnelles à travers des activités éducatives, le développement socio-économique, l’auto-entrepreneuriat, la prévention de la marginalisation et les processus de radicalisme dans les gouvernorats de Bizerte, Jendouba, Manouba, Kairouan et Médenine.
Le projet « JASMIN – Jeunesse active pour une société capable de promouvoir l’employabilité et l’inclusion » (AID 011.417 cofinancé par l’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - AICS Tunisi) est mis en œuvre par les ong italiennes Overseas onlus et Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus en partenariat avec différents organismes, associatifs et institutionnels, basés en Italie et en Tunisie.
S.D
Dal Servizio del TG 1
Claudio Calia racconta il suo lavoro in Tunisia e le tavole a fumetto nel tempo del Coronavirus
La collaborazione del fumettista trevigiano in Tunisia, Claudio Calia la racconta così: "il fumetto può essere utile per arginare il contagio da Coronavirus anche perchè è un linguaggio che non necessita di così tante parole. Ho realizzato 11 disegni per spiegare le 11 pratiche migliori per arginare il contagio. Utilizzando il fumetto tu riesci ad andare anche in posti, come accade in tunisia, dove hai più del 19% di analfabeti. Il fumetto è e può essere un linguaggio potente, anche per combattere il Coronavirus."
Dal Gazzettino di Treviso articolo di Carlo Malvestio
Come combattere il virus in tunisia: i fumetti di Claudio Calia.
Il mondo è in lotta con il Coronavirus ma ogni paese lo affronta in forma differente a seconda della forza economica e del proprio sistema sanitario. In Tunisia i casi accertati sono circa un migliaio - pochi se paragonati alle nazioni europee - ma in questa fase diventa fondamentale la prevenzione, quindi riuscire a far passare le regole da far rispettare, in un paese in cui il tasso di analfabetismo è vicino al 20%.
Per farlo un grande supporto lo ha dato il fumettista e graphic journalist trevigiano. Claudio Calia. Nel progetto Jasmin Tunisie, Cefa onlus in collaborazione con Overseas onlus, ha infatti scelto il fumetto per sensibilizzare la popolazione tunisina, in modo da superare le barriere linguistiche. Le illustrazioni sono state affidate alla matita di Claudio Calia, specializzato nel mondo arabo, che ha ritratto una serie di comportamenti responsabili al fine di scongiurare la diffusione del contagio.
In totale sono undici le precauzioni raffigurate da osservare per debellare il contagio: dal lavarsi spesso le mani all’indossare la mascherina nei posti pubblici al chiuso.
" Il progetto è specifico per la Tunisia - spiega Claudio Calia - . C’è stato unfitto lavoro di documentazione per ricostruire l’ambiente e la quotidianità in Tunisia, nel rispetto delle consuetudini del paese e in linea con i provvedimenti adottati dalle istituzioni nazionali. E’ in lingua francese ed arabo-tunisina, quindi specifico per quella nazione, anche se poi è diffuso in altri paesi, francofoni dell’Africa settentrionale. L’importante è che la gente del posto possa riconoscersi nei fumetti, quindi con posti ed abitudini conosciute. Se avessi fatto delle illustrazioni più generali valide per tutto il mondo, avrebbe avuto meno impatto".
Il progetto si è sviluppato nei quattro Governatorati tunisini in cui è maggiore il tasso di analfabetismo, motivo per cui l’immagine può arrivare dove non arrivano le parole. Con una doppia pubblicazione su base giornaliera sulla pagina Face Book di Cefa Tunisie, le illustrazioni hanno riscosso enorme successo.
"Sono state visualizzate oltre un milione di volte nei primi cinque giorni e le persone intercettate dalla campagna sono state più di 400.000" - aggiunge Claudio Calia- Un risultato sorprendente che lascia tutti molto soddisfatti. Adesso mi è stato chiesto di fare la stessa cosa per il Marocco, sempre con Cefa".
Calia è particolarmente apprezzato nel mondo arabo, tanto che mensilmente pubblica le sue cronache dall’Iraq sulla storica rivista di fumetti Linus, grazie ad alcuni laboratori che ha incominciato a fare proprio in Iraq nel 2016.
"Il fumetto non è particolarmente conosciuto in queste zone ed i miei laboratori sono stati particolarmente apprezzati. Sono stato invitato al più grande Festival di fumetto del mondo arabo ad Algeri ed ora il mio focus è sempre più su queste aree. I Laboratori che tengo periodicamente mettono insieme persone di culture diverse, da profughi a normali cittadini, e ognuno racconta le sue storie con la forza del fumetto, altrimenti ci sono dei corsi professionalizzanti per coloro che vogliono diventare autori di fumetti veri e propri."
Associazione Ya Basta Caminantes è partner del Progetto Jasmin attraverso la realizzazione di attività pilota con Laboratori di fumetti e musica.
Per saperne di più sul progetto Jasmin:
* Iniziato in Tunisia il progetto Jasmin - Vai all’articolo
Il progetto si svolgerà in cinque Governatorati della Tunisia, Jendouba, Manoua, Medenin, Biserta e Karouan, e ha come obiettivo quello di contribuire a favorire uno sviluppo sostenibile basato sull’inclusione dei giovani.
Si svilupperà in tre anni attraverso un’ampia gamma di attività: analisi e approfondimenti, momenti di discussione collettiva, percorsi di formazione, animazione per favorire la partecipazione sociale, creazione di possibilità occupazionali attraverso sviluppo di forme di auto imprenditorialità.
E’ proprio la ricchezza del percorso la chiave di una sfida che vuole contribuire alla prevenzione della marginalizzazione e dei processi di radicalizzazione tra i giovani.
* In Tunisia con i Laboratori musicali nel progetto Jasmin - Vai all’articolo
Mentre si allargano le attività del Progetto, i primi due Laboratori musicali con Luca Chiavinato a Ras Jbel e Jendouba sono stati due momenti tra loro diversi ma che sono stati ambedue espressione della capacità dei linguaggi artistici di essere veicolo immediato, sia di valorizzazione dell’individuo che della forza di un’azione collettiva, se non si ha paura del cambiamento.
* Tunisia: basta una mano di colore per cambiare le cose? - Vai all’articolo completo
Il racconto dei primi due Laboratori di fumetti a Manouba e Kairouan. Lo spirito che anima questo percorso è quello di contribuire a stimolare i giovani tunisini a comprendere che la realizzazione di attività, a volte percepite come secondarie, in particolare i linguaggi artistici, rappresentano invece sia un arricchimento personale sia una potenzialità lavorativa innovativa da esplorare.
In particolare i molteplici linguaggi dell’arte possono permettere ai giovani di creare nuove esperienze in maniera autonoma ed indipendente, una attitudine che è uno degli scopi generali di Jasmin.
* Tunisia: camminando nelle strade laterali - Vai all’articolo
La politica culturale dettata dal Governo centrale di Tunisi ha fatto sì che ci sia un totale disequilibrio tra centro e periferia, ed anche tra espressioni artistiche favorite ed altre lasciate da parte. Un gap difficile da colmare, perché basato su una programmazione volutamente mediocre per le regioni considerate svantaggiate e sulla mancanza in molti casi di mezzi tecnici per la realizzazione di eventi di qualità.
Alla base della consapevolezza di chi prova a proporre eventi innovativi c’è la convinzione che la cultura gioca un ruolo centrale nello sviluppo locale.
E’ nel solco di questa vasta discussione che le attività pilota sui linguaggi artistici dentro il Progetto Jasmin trovano non solo la loro spiegazione ma anche uno spazio credibile e importante, all’interno di una visione che vuole offrire nuove occasioni “decentrate”, “innovative” e reali alle nuove generazioni tunisine per costruire il proprio domani.
Progetto JASMIN , Juenesse Active pour une Société capable de promouvoir l’employabilité e l’INclusion, coordinato dalle ONG italiane Overseas e Cefa, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale.