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Secondo giorno del seminario "Pensiero critico di fronte all’idra capitalista" presso le strutture del Cideci.
Ad aprire i lavori sono esponenti del mondo artistico, Guillermo Velázquez, María O’Higgins, Oscar Chavez, Antonio Gritón, che ha presentato la esposizione “La Hidra Capitalista” e Efraín Herrera che ha illustrato i murales "Sueño y pesadilla del poder”, di Antonio Ramírez.
La mattinata è stata chiusa dall’intervento del Subcomandante Galeano.
Ad aprire i lavori nel pomeriggio il subcomandante insurgente Moisés e poi gli interventi di Vilma Almendra dalla Cauca della Colombia, María Eugenia Sánchez, lo scrittore ed editore Greg Ruggiero ed Alicia Castellanos.
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“Dalla morte di un maestro, è nato già una nuova scuola", Guillermo Velázquez.
San Cristóbal de las Casas, Chiapas. 4 maggio
“Dalla morte di un maestro, è nato già una nuova scuola", ha detto il musicista Guillermo Velázquez, in un videomessaggio, riferendosi all’assasinio del maestro zapatista Galeano, all’inizio del secondo giorno del Seminario "Il pensiero critico di fronte all’idra capitalista" nelle strutture del Cideci Unitierra.
“Che parli l’autista e il poeta, chi cucina, colui che piange. La nostra parola si esprime con l’amore più feroce", ha aggiunto Guillermo Velázquez leggendo un poema. Ha menzionato "la giusta ribellione come unica strada tra tante difficoltà" come alternativa e ha aggiunto "l’etica è la sollevazione che prende il cuore, è l’insorgenza in movimento".
Ha portato il suo contributo anche l’avvocata, l’artista plastica e promotrice di cultura María O’Higgins, “Complimenti alle donne zapatiste. La loro attitudine di fronte alla vita e alla responsabilità che queste donne prendono in mano ci incoraggia. Ammiro la loro lotta costante per migliorare il mondo" ha affermato.
Il cantante Oscar Chávez, ha inviato un poema nel quale dice " libertà è la parola zapatista. Bisogna finire con l’idra. Bisogna mettere fine all’angusia, la violenzia e la tortura”.
Antonio Gritón attivista del colectivo callejero, ha presentato l’Exposición Gráfica “La Hidra Capitalista”, che è fatta da immagini che coniugano l’arte e la politica. I pittori e muralisti sono come sentinelle che nelle loro opere esprimono segni e segnali, che aiutano a riflettere su cosa succede nel mondo e tra di noi.
Efraín Herrera anche lui attivista del colectivo callejero, ha condiviso immagini dei murales "Sueño y pesadilla del poder”, di Antonio Ramírez dipinto nel congreso di Guadalajara. “Con lo zapatismo si concentrano le energie, è come essere un gran collettivo” ha detto l’artista.
“Il semenzaio si va facendo più completo ogni giorno" ha affermato il subcomandante Galeano iniziando il suo intervento nel secondo giorno del seminario, alludendo ai molti pensieri che si stanno incontrando. Ha aggiunto poi che Ayotzinapa non è l’eccezione ma la regola attuale. Per questo è necessario prepararsi di fronte alla grande crisi che si avvicina.
"Se la crisi che sta arrivando fosse solo passeggera, farebbe danno organizzarsi? Si diventerebbe più poveri? Ci sarebbero meno persone? Sarebbe vuoto e inutile? Il mondo sarebbe peggiore o migliore?" ha chiesto l’insurgente zapatista.
“Non lasciamoci", messaggio del subcomandante Moisés, di fronte alla catastrofe che arriva.
San Cristóbal de las Casas, Chiapas. 4 maggio.
“Per il sistema non esistiamo, non siamo gente, non siamo umani" ha detto il subcomandante insurgente Moisés, durante il secondo giorno del seminario "Il pensiero critico di fronte all’idra capitalista" . “Stiamo rieducandoci, riorgannizzandoci di fronte alla tormenta che sta arrivando " ha aggiunto il rebelle chiapaneco.
Quello che hanno preparato da 20 anni, adesso lo stanno facendo. Le carte già dicono che il saccheggio è autorizzato, manca solo di vedere cosa dice la gente. E gli manca di incappare nelle e negli zapatisti. "Non lasciamoci".
"I latifondisti ci hanno attaccati e spinto verso le montagne", ricorda Moisés. “é stato con la madre terra che abbiamo potuto sopravvivere. abbiamo dovuto inventare, immaginare come volevamo sopravvivere, non c’erano nè cliniche nè scuole" ed adesso di nuovo vorrebbero toglierci dalle montagne, perchè vogliono questa ricchezza.
In maniera dettagliata il portavoce zapatista ha spiegato, davanti all’auditorium pieno nel Cideci Unitierra, come era e come è l’economia capitalista nelle comunità indigene, come vivono quelli che non sono organizzati e come vivono gli zapatisti.
"Quelli che vendono la loro terra, stanno come nelle città, non hanno casa, un esempio sono i casi di Agua Perla, vicino al fiume Jataté e Chulúm Juárez nella zona nord dello stato" ha detto Moisés. L’opzione che è stata data loro dalle autorità è quella di andarsene nella zona dei chimalapas tra Chiapas e Oaxaca.,
Vilma Almendra, lottatrice sociale del Cauca in Colombia, ha sottolineato nel suo intervento il fatto che "deve essere la gente de abajo quella che comanda" e che è necessario far rivivere l’amore per la Madre Terra.
María Eugenia Sánchez ha detto come per lei l’Escuelita Zapatista, è il dialogo interculturale più orizzontale della storia del Messico. "I popoli originari hanno fiducia nel domani, sono capaci di affrontare grandi difficoltà e anche di festeggiare".
L’editore e scrittore Greg Ruggiero, che da più di 15 anni ha dato diffusione al movimento zapatista, con un documento scritto. ha celebrato l’inizio del seminario, visto che questo è come "piantare i semi del domani".
Alicia Castellanos ha affermato che distruggere la comunità è l’obiettivo primordiale della politica dello stato. Per questo divide strategicamente, si scontra con le comunità e implementa i megaprogetto.
Martedì 5 maggio a partire dalle 10 del mattino sono previsti gli interventi di Jeronimo Díaz, Rubén Trejo, Cati Marielle, Álvaro Salgado, Elena Álvarez-Buylla e la Comisión Sexta del EZLN.
Nel pomeriggio, a partire dalle 5 interverranno Pablo Reyna, Malú Huacuja del Toro (per scritto), Javier Hernández Alpízar, Tamerantong (in video), Ana Lidya Flores ye chiuderà la Comisión Sexta del EZLN.