Alla Multisala Astra in Via T. Aspetti il 15 dicembre alle ore 20.30 dopo l’incontro con l’autore daniele Gaglione, verrà presentato "Qui", documentario girato in Italia e distribuito dalla Pablo, presentato al Torino Film Festival e al cinema dal 27 novembre.
Qui è la narrazione in soggettiva di dieci attivisti No Tav che da 25 anni si oppongono all’opera e che si sono scontrati con la dura realtà di una politica che – con fronte bipartisan – ha messo in stand by la democrazia e ogni forma di dialogo con la cittadinanza, nel nome degli interessi economici e politici.
"Se l’asse cede, se la
voce affonda,
c’è qui
nell’aria, la
parola-ramo
che ci tiene."
[Elisa Biagini, Impatient of the fewest words (dialogo tra Emily e Paul)]
QUI è una parola che viene pronunciata spesso durante i racconti presenti nel documentario.
Indica che qui e ora, in questo posto e in questo preciso momento, sta accadendo qualcosa. Indica un luogo in cui si vive e si subisce qualcosa che è vissuta come un’ingiustzia ma indica anche una possibilità di vivere qualcosa di unico e irripetibile.
Siamo qui e non altrove. Siamo in val di Susa e non in un altro posto. Eppure, anche se tutto rimanda a fatti e ambienti molto concreti, i racconti svelano, dietro l’urgenza dell’accadimento e dell’attualità, una dimensione che trascende le stesse cause scatenanti del conflitto: e allora QUI non è altrove: è ovunque.
Le cose narrate, i volti (amareggiati, arrabbiati, tristi, allegri, e di un’allegria inconsueta, liberatoria e liberata) che le raccontano al di là delle parole, le parole stesse, si rivelano anche come un’astrazione, una riflessione su una condizione che non è solo quella di chi si trova laggiù, in un angolo di mondo.
Dopo aver fatto un documentario come questo, può suonare paradossale scrivere che le persone incontrate durante la visione potrebbero persino avere torto: la Torino - Lione è "utile e necessaria". Io credo nelle ragioni dei protagonisti del documentario.
Ma alla fine, a me come regista di questo film, non è più questo che importa, il torto o la ragione. A me importa che alla fine di questo viaggio chi ha guardato questi volti e ascoltato queste voci comprenda che è possibile trovarsi nella loro condizione e fare le loro scelte, e che tutto questo, QUI E OVUNQUE, merita molto rispetto. E anche tanta gratitudine.
Daniele Gaglianone
Sinossi
Chi sono i valsusini che da venticinque anni si oppongono al progetto Tav Torino-Lione? Il film s’interroga sulla loro identità e sul pensiero che guida la loro tenace ribellione. Attraverso dieci ritratti fatti di parole e silenzi, si racconta la stessa amara scoperta: il tradimento della politica nazionale, accusata di aver abbandonato i cittadini al loro destino, lasciandoli soli a vedersela con la polizia antisommossa.
Regia
Daniele Gaglianone (Ancona, 1966) nel 1991 ha iniziato a collaborare con l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza. Ha girato cortometraggi di fiction e documentari, tra cui La ferita (1991), premiato al festival Cinema Giovani di Torino. Nel 2000 ha esordito nel lungometraggio con I nostri anni, selezionato alla Quinzaine di Cannes e nel 2004 Nemmeno il destino, ha vinto il Tiger Award a Rotterdam. Con Rata neće biti (la guerra non ci sarà) ha vinto il premio special della giuria al Torino Film Festival e il David di Donatello come miglior documentario. Nel 2013 ha presentato La mia classe alle Giornate degli autori della Mostra di Venezia.
Filmografia:
Nella solitudine del sangue (cm, 1990), La ferita (cm, 1991), Era meglio morire da piccoli (cm, 1992), Sparare a vista sul sovversivo Agosti (cm, doc., 1993), L’orecchio ferito del piccolo comandante (cm, 1994), La carne sulle ossa (cm, 1996), I nostri anni (2000), Le domeniche del Signor Mantaut (doc., 2003), Nemmeno il destino (2004), Alle soglie della sera (doc., 2005), Rata neće biti (la guerra non ci sarà) (doc., 2008), Pietro (2009), Ruggine (Rust, 2011), La mia classe (2013), Qui (doc., 2014).